Contrappunto. Il "contrappunto" è una tecnica compositiva che consiste nel sovrapporre fra loro due o più linee melodiche. In questi termini sembrerebbe trattarsi di una prassi piuttosto semplice, e invece il contrappunto è forse la tecnica più complessa di tutta la musica occidentale. Il nome deriva dal latino "punctum contra punctum" ossia "nota contro nota", che suggerisce come, alle note di una linea melodica, si debbano contrapporre, nell'altra o nelle altre linee melodiche, alcune note determinate, secondo regole quasi obbligatorie, che consentano alle varie linee di essere fra loro perfettamente intercambiabili. Storicamente il contrappunto nasce insieme alla polifonia, cioè con la necessità di regolare l'andamento parallelo di più voci, trova una affermazione di grande complessità nel Quattrocento, con la polifonia fiamminga, conquista con Josquin Desprès e Palestrina le regole del contrappunto "classico", viene portato nell'età barocca a somma elaborazione teorica, e anche dirottato sulla musica strumentale; dopo il relativo sfavore della seconda metà del Settecento e dell'Ottocento, torna in auge nel nostro secolo, quando i compositori della Scuola di Vienna riprendono le regole costruttive di Bach. Il contrappunto trova applicazione all'interno di forme compositive apposite ed esclusive, quali la fuga, il ricercare, il canone, oppure può venire impiegato, nell'età classica, anche per brevi momenti all'interno di forme più articolate, quali la sonata o la sinfonia. Le forme specifiche del contrappunto seguono il principio di sviluppare una intera composizione a partire da un solo tema, sono dunque sostanzialmente antidialettiche; ma l'impiego del contrappunto all'interno delle forme del classicismo può concorrere invece al raggiungimento di varietà e dialettica.

Arrigo Quattrocchi


Accademia Filarmonica Romana, Roma, 1999