Discanto. Pratica polifonica medievale in cui le voci procedono secondo il principio del moto contrario, in modo cioè che se una voce sale l'altra discende e viceversa. A differenza del moto retto delle due voci nell'organum e nel falso bordone (in cui un canto, detto vox organalis, accompagnava parallelamente a distanza di una quarta o di una quinta inferiori la vox principalis o tenor gregoriano), nel discanto le voci divergevano con intervalli di unisono, quarta, quinta e ottava, in un primo tempo nota contro nota («punctus contra punctum», donde contrappunto), in seguito contrapponendo più note a ciascuna del tenor. La vox organalis, chiamata discantus, era posta superiormente al tenor e veniva spesso improvvisata. Col tempo, alle due voci del discanto primitivo se ne aggiunse una terza e poi una quarta, e il termine finì per indicare la polifonia in genere.

Si dice discanto anche la voce più acuta di una composizione polifonica quando ad essa sia affidato il canto dato. Analogamente è detto discanto lo strumento a tessitura più acuta di una determinata famiglia (per es. viola d.).


Garzantina Musica, Garzanti Libri s.p.a, Milano, 2009