Organo. L'organo è uno strumento misterioso fin dalla denominazione delle sue parti e dei sistemi di funzionamento, diversi a seconda delle regioni e delle epoche. La tastiera, per esempio, viene chiamata più correttamente "manuale", perché anche i pedali formano una tastiera. Gli organi antichi avevano un sistema di alimentazione azionato da mantici che immagazzinavano l'aria nel somiere, cioè nella base su cui poggiano le canne. Premendo ì tasti, si muove un sistema di tiranti, le catenacciature, che liberano l'aria nelle canne, le più grandi delle quali (le più gravi) corrispondono appunto, alla pedaliera. I manuali possono essere più d'uno, a seconda delle parti in cui è diviso l'organo. Al tempo di Bach si distingueva l'elemento "principale" (Hauptwerk), che raggruppava le canne più sonore, quindi un elemento "frontale" (Brustwerk), con i registri di strumenti a fiato, infine un "positivo tergale" (RückpositivJ, piccolo elemento completo posto alle spalle dell'organista, per l'esecuzione di musica da camera, ma utile anche per le esercitazioni del coro. Le canne hanno forma diversa a seconda del suono: ve ne sono ad anima, aperte, che suonano per la vibrazione d'aria al loro interno, o ad ancia, chiuse, nelle quali il suono si produce tramite la vibrazione di una membrana interna. Le canne di legno, più squadrate, corrispondevano di solito al registro del bordone, base armonica della frase musicale a imitazione della cornamusa.

Stefano Catucci


Accademia Filarmonica Romana, Roma, 2000