Trascrizione. Il termine "trascrizione" si riferisce all'atto del copiare, del trasferire un testo da una fonte originaria ad una nuova stesura che gli attribuisca una connotazione differente; ad esempio la trascrizione di un contratto o di un atto giudiziario è finalizzata alla pubblicità degli stessi. E' però proprio all'interno del campo musicale che il concetto di trascrizione trova le sue applicazioni più peculiari e diversificate. Di trascrizione si può parlare più o meno dal XVI secolo, con l'origine della musica strumentale. La trascrizione è innanzitutto l'adattamento di una composizione, in origine destinata ad un determinato strumento od organico vocale e/o strumentale, ad un nuovo strumento od organico. Possiamo prendere come esempio una pagina vocale rinascimentale trascritta per liuto, una pagina orchestrale (ouverture di Wagner) trascritta per pianoforte, una pagina per cembalo trascritta per pianoforte (pagine di Bach riscritte da Busoni) o una pagina pianistica trascritta per orchestra (i Quadri di una esposizione di Musorgskij/Ravel). La componente qualificante consiste nel fatto che l'atto della trascrizione è di per sé creativo, richiede cioè non una semplice "riduzione" che si limiti a copiare il testo originale tale e quale, ma una vera e propria riscrittura, che tenga presenti le caratteristiche tecniche della nuova veste vocale/strumentale; un determinato passaggio cembalistico di un brano di Bach non viene semplicemente copiato nella trascrizione per pianoforte di Busoni, ma viene trasformato in una nuova figurazione che risulta più "suonabile " per il pianoforte, definendo un nuovo effetto all'ascolto.

Arrigo Quattrocchi


Accademia Filarmonica Romana, Roma, 1998