Du wahrer Gott und Davids Sohn (Tu, vero Dio e figlio di David), BWV 23

Cantata in do minore per soli, coro e orchestra


Musica: Johann Sebastian Bach (1685 - 1750)
Testo: autore ignoto
Occasione: domenica di Quinquagesima
  1. Du wahrer Gott und Davids Sohn
    Duetto in do minore per soprano, contralto, 2 oboi e continuo
  2. Ach, gehe nicht vorüber
    Recitativo in la bemolle maggiore/mi bemolle maggiore per tenore, 2 oboi, archi e continuo
  3. Aller Augen warten, Herr
    Coro in mi bemolle maggiore per coro, 2 oboi, archi e continuo
  4. Christe, du Lamm Gottes
    Corale in sol minore/do minore per coro e tutti gli strumenti
    Ripreso nel Coro finale della Passione secondo Giovanni, BWV 245
Organico: soprano, contralto, tenore, coro misto, 2 oboi, cornetto, 3 tromboni, 2 violini, viola, continuo
Composizione: Köthen, 1723 (revisione 1724)
Prima esecuzione: Lipsia, Thomaskirche, 7 febbraio 1723
Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1855

Guida all'ascolto (nota 1)

La cantata "Du wahrer Gott und Davids Sohn" BWV 23 è del 1723, per la Dominica Estomihi, e richiede tre voci (soprano, alto, tenore), il coro, e un organico di 2 oboi, cornetto, 3 tromboni, 2 violini, viola e continuo. Per quanto scritta a Cöthen, con la precedente BWV 22, appartiene alla prima annata lipsiana (1723-24), e insieme le due cantate furono presentate nell'ultima domenica possibile in Quaresima a Lipsia, quella di Quinquagesima (Estomihi), ma la prima delle due era sicuramente nota per aver costituito la prova di ammissione il 7 febbraio dell'anno precedente, il 1723. Il testo, probabilmente di Bach, è ripreso da Giovanni (5, 4-10; 20, 19-31). Particolare interessante ci è offerto dal corale finale che diventerà quello della Passione secondo Matteo, con la precisazione che la cosa si rendeva possibile per la vicinanza fra la domenica di Quinquagesima e il tempo della Passione, nella tematica della crocifissione. I tre versi di questo corale sono affidati al soprano ma ogni ripresa è presentata in maniera differente, sia sotto l'aspetto strumentale che per i tempi adottati. La cantata si apre con un duetto fra soprano e alto, una preghiera di compassione costruita su un'armonia cromatica, con un frequente movimento semitonale anche nella linea. L'andamento in canone è dovuto al doppio significato presente nel titolo ("Du wahrer Gott und Davids Sohn") e si presenta sia nelle voci che nei due oboi obbligati, con un effetto di grande ricchezza. Nel recitativo che segue, per tenore, durante il quale oboi e violino intonano l'Agnus Dei, di particolare espressività è il pianto disperato iniziale ("Ach! gehe nicht vorüber"). Singolare ancora la struttura nel n. 3, che è quella di rondò, con un equilibrio perfetto fra tecnica e spiritualità. Ma tutta la cantata, di soli quattro numeri, è piuttosto particolare per la forma, di concezione cameristica e destinata ad un uditorio raffinato. Anche per questo probabilmente la cantata non fu scelta per la prova di ammissione del 1723.

Roberto Chiesa


(1)  Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 11 aprile 1990


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Ultimo aggiornamento 16 luglio 2013