Sechs Chorale von verschiedener Art (Sei corali di diversa maniera) è l'intestazione del fascicolo che l'editore Schübler pubblicò a Zella, in Turingia, intorno al 1746. Comunemente, la raccolta è nota appunto come Schübler-Chorale (I corali di Schübler) e si basa non su elaborazioni originali, ma sulla trascrizione di arie o duetti di cantate bachiane che risalgono per lo più alla seconda metà degli anni Venti del Settecento. L'editore è lo stesso che, nel 1747, avrebbe dato alle stampe L'offerta musicale, ed è probabile che a lui si debba un'iniziativa che per un autore come Bach, pochissimo pubblicato mentre era in vita, doveva comunque rivestire un interesse soltanto sporadico. Il frontespizio dell'edizione conferma, d'altra parte, che questa stessa edizione non avrebbe avuto una larghissima diffusione, laddove precisa: «la si può trovare a Lipsia dal signor Maestro di cappella Bach, presso i suoi signori figli a Berlino e a Halle, e presso l'editore, a Zella».
Gli arrangiamenti per organo, in questo caso, non introducono variazioni di rilievo al testo musicale delle cantate, limitandosi a elaborare i temi di corale in una forma che ne conserva integra la melodia portante. Solo l'ornamentazione è leggermente ritoccata, anche grazie a un uso accorto della pedaliera.
Il secondo corale, Wo soll ich fliehen hin BWV 646, deriva da una cantata perduta, o forse da una versione perduta della Cantata BWV 188, Ich habe meine Zuversicht, del 1728, e ha invece la forma già più "orchestrale" del duetto concertante.
Stefano Catucci