Fantasia e fuga in do minore, BWV 537


Musica: Johann Sebastian Bach (1685 - 1750)
Organico: organo
Composizione: 1716 circa
Edizione: Körner, Erfurt, 1840 - 1845 circa
Guida all'ascolto (nota 1)

Il termine Fantasia è uno fra i più imprecisi delle forme musicali. Nessun termine più di questo è stato interpretato con una libertà quasi assoluta. All'epoca di Bach, si indicava così una composizione in stile fugato, ma che nessun rapporto aveva con la fuga rigorosa. Più tardi, al tempo di Mozart, il termine indica abbastanza spesso una Sonata di stile molto libero. Forse è dalla Fantasia che è sbocciato il Poema sinfonico.

La Fantasia in do minore non è datata; André Pirro crede di poterla assegnare alla fine del soggiorno di Bach a Weimar (verso il 1718). Marcel Dupré, per conto suo, osserva che questa Fantasia, come i grandi Preludi, utilizza due temi. «E' una prova - aggiunge il grande organista francese - che non è a Filippo Emanuele, ma a Giovanni Sebastiano che dobbiamo la struttura bitematica della moderna Sonata e Sinfonia ». E' uno tra i lavori meno conosciuti di Bach, ma di superba fattura e, soprattutto, di grande espressività. Il tema è proposto dalla voce superiore e le altre parti si succedono in ordine discendente sino all'entrata tematica del basso, in una espressione di serenità un po' malinconica. La seconda idea - di carattere più doloroso - è esposta dapprima dal pedale poi s'incatena al secondo inciso del primo tema e a una specie di vocalizzo che riapparirà alla perorazione. Più tardi riprenderà l'idea iniziale con l'ordine delle parti invertito: il secondo tema riappare, poi segue un lungo sviluppo dei due temi, che conclude su una cadenza sospesa per attaccare poi la Fuga, il cui tema incisivo costituisce un indovinato contrasto col carattere generale della Fantasia. Dopo l'esposizione, appare un lungo sviluppo su un nuovo tema (cromatico questo); è uno sviluppo d'un cromatismo singolarmente in anticipo sul suo tempo. Dopo una breve, apparente conclusione alla dominante, attaccano gli Stretti sul tema iniziale della Fuga, e il lavoro si conclude con una breve elaborazione.

Domenico De' Paoli


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 2 febbraio 1968


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Ultimo aggiornamento 6 novembre 2014