Fantasia e fuga in sol minore "Grande", BWV 542


Musica: Johann Sebastian Bach (1685 - 1750)
Organico: organo
Composizione: 1708 - 1717 circa (fuga) 1717 - 1723 circa (fantasia)
Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1833 circa
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

Ad Amburgo, in una data che non corrispondeva a quella ufficiale del concorso, si ritiene che Bach avesse eseguito una Fuga basata sul tema di una danza olandese, divenuta poi la seconda parte della Fantasia e fuga in sol minore BWV 542. L'ipotesi, variamente accreditata, non attesta nulla invece della Fantasia in stile di toccata che solo alcune fonti accostano alla Fuga e che, ad ogni modo, è probabile appartenga al periodo di Weimar. Certo è invece che la prima parte di questa composizione è fra le più ardite del Bach organista, che esplora accostamenti molto audaci di ritmo e di armonia padroneggiando l'insieme con straordinaria facilità, così come nella Fuga ottiene effetti di alto virtuosismo barocco. Anche l'estensione sonora è impressionante: nel corso della Fantasia, il manuale giunge fino al re sovracuto, caso che si ripete in sole due altre occasioni in tutto il repertorio organistico di Bach, nella Toccata in do maggiore BWV 564 e nel Trio in sol minore BWV 584.

Stefano Catucci

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

Nella Fantasia e Fuga in «sol minore» è concentrata larghissima parte dell'inventiva bachiana. Dalla parte fantasiosa - con le sue cadenze e recitativi - Bach passa a quella polifonica, con i suoi passaggi ricchi d'imitazioni e d'intrecci di parti, che, nel loro complesso, danno luogo ad una grandiosa creazione architettonica.

Molti teorici (e non soltanto i teorici), forse suggestionati dalla tonalità minore del pezzo, hanno lavorato molto d'immaginazione nel commentarlo, sorpassando in fantasia forse lo stesso Bach. E' stato definito espressivo, drammatico; altri in esso hanno interpretato la preghiera dei fedeli..., ecc. ecc., ma in realtà, come giustamente osserva Fernando Germani, «la Fantasia in sol minore non è altro che una conseguenza logica, uno sviluppo dell'idea di Buxtehude; perfezionata, plasmata ed inquadrata in una forma ancor più severa e grandiosa. Essa è sempre improntata ad una grande maestosità gotica: severa nella concezione, semplice nella linea; quindi ogni accostamento a presunte interpretazioni drammatiche od altro sarebbe fuor di luogo poiché verrebbe falsato il carattere della composizione».

La Fantasia apre con un'ariosa fioritura melodica per la quale Tiersot è arrivato a parlare di estro «tzigano» mentre la Fuga è caratterizzata, fin dall'inizio, da un intreccio contrappuntistico estremamente mobile; suggerito, del resto, dalla configurazione del soggetto.


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Basilica di Santa Maria degli Angeli, 25 maggio 2000
(2) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 24 febbraio 1967


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Ultimo aggiornamento 14 dicembre 2016