Preludio e fuga in sol maggiore, BWV 541


Musica: Johann Sebastian Bach (1685 - 1750)
  1. Preludio - Vivace
  2. Fuga
Organico: organo
Composizione: 1712 circa (revisione 1724 - 1725)
Edizione: Bureau de Musique, Lipsia, 1832
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

Il Preludio e fuga in sol maggiore BWV 541 mostra con tutta evidenza quanto la scrittura di Bach sia appropriata allo strumento e quanto sia difficile, di conseguenza, trasporre su altri tipi di tastiera, per esempio sul clavicembalo o sul pianoforte, i brani da lui concepiti per esaltare le possibilità dell'organo. Nella fuga, in particolare, l'energia del soggetto corrisponde all'intenzione di impostare un gioco concertante fra i registri e fare circolare le diverse voci del contrappunto fra le tastiere (i manuali) e la pedaliera, in modo da ottenere potenti effetti di prospettiva che su altri strumenti risulterebbero inevitabilmente impoveriti e contraffatti. La composizione risale probabilmente all'ultimo periodo di Weimar, al 1716, ma Bach vi è tornato più volte, aggiungendo e togliendo elementi di raccordo tra il preludio e la fuga, come si ricava da una copia realizzata da Johann Peter Kellner, nella quale si trova interpolato il secondo movimento della Sonata in trio n. 4 BWV 528. Nella forma attuale, questa aggiunta non è compresa e ci si attiene al testo originale, del quale spesso sono state segnalate le somiglianze con il tema del coro che apre la Cantata BWV 21, Ich hatte viel Bekümmernis, e con il finale del Concerto op. 3 n. 11 di Vivaldi, sempre per quel che riguarda il soggetto della fuga.

Stefano Catucci

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

Questi due pezzi (che nella copia del figlio W. F. Bach portano la scritta « per manum Auctoris ») mostrano che la tecnica de! pedale era già stata sviluppata considerevolmente, e ciò fa pensare che essi appartengano al perìodo di Cöthen.

Il «Preludio» è un pezzo brillante che richiede, da parte dell'esecutore, una tecnica matura. La forma è quella consueta usata da Bach: esposizione alla tonica, sviluppi alla dominante e ripresa alla tonica.

La «Fuga» con il suo tema di note ribattute, è sviluppata più scolasticamente delle altre. Essa presenta, infatti, una nitida esposizione a cui fanno seguito le varie entrate del tema prima al relativo minore e poi nelle altre tonalità. Dopo una breve sospensione s'iniziano gli «stretti» che vengono conclusi sotto un pedale di tonica in parte acuta.

Fernando Germani


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Basilica di Santi Apostoli, 21 settembre 2000
(2) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, 27 aprile 1971


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Ultimo aggiornamento 16 aprile 2017