Preludio e fuga in do minore, BWV 549


Musica: Johann Sebastian Bach (1685 - 1750)
Organico: organo
Composizione: 1723 circa
Edizione: Peters, Lipsia, 1845

Versione riveduta della Fantasia e fuga BWV 549a
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

E' un lavoro molto giovanile, forse appartenente al periodo Arnstadt-Mühlhausen (1703-1708), ma non è escluso che sia stato composto in un periodo anche anteriore a quello (Lüneburg?).

Il «Preludio»: s'inizia con un lungo passaggio di pedale solo, cui segue l'entrata delle altre parti alle tastiere. Breve composizione che non esce dal tono iniziale.

Anche la «Fuga»: non mostra alcun interesse particolare; è scolastica e uniforme. All'infuori di qualche breve cadenza su altri gradi della scala essa non modula. Conclude con la ripresa del tema al pedale.

Fernando Germani

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

A una fase ancora precedente del lavoro di Bach, in un periodo compreso fra il 1700 e il 1703, appartiene il Preludio e fuga in do minore BWV 549, composizione di grande effetto, nonostante venga considerata relativamente semplice e discontinua rispetto ad altri lavori dello stesso periodo. Bach è alla ricerca di una cifra linguistica propria, è attratto evidentemente dall'asciuttezza quasi ascetica della letteratura organistica del Seicento tedesco, ma non lesina in soluzioni virtuosistiche che in questo caso prendono un accento oscuro, come se la preoccupazione prevalente fosse quella di sottolineare il clima espressivo determinato dalla tonalità, la stessa che l'età romantica avrebbe volentieri associato al registro del patetico.

Stefano Catucci


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Basilica di S. Maria in Ara Coeli, 7 maggio 1971
(2) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Basilica di Santa Maria degli Angeli, 8 giugno 2000


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Ultimo aggiornamento 7 marzo 2015