Sonata in do minore per organo, BWV 526


Musica: Johann Sebastian Bach (1685 - 1750)
  1. Vivace
  2. Largo (mi bemolle maggiore)
  3. Allegro
Organico: organo
Composizione: 1730 circa
Edizione: Nägeli, Zurigo, 1827
Guida all'ascolto (nota 1)

In questa Sonata la presentazione del tema non avviene - come in quella in mi bemolle maggiore (n. 1) - in stile fugato; nè è più la forma della Sonata mono tematica bipartita. Ora i temi sono due, sia nel primo che nell'ultimo tempo.

Nel Vivace (I tempo), il tema n. 1 viene esposto con un raddoppio alla terza inferiore (per due battute) ma non appena l'idea iniziale entra nella fase elaborativa, le parti si dividono e procedono indipendentemente.

Alla conclusione della breve esposizione, che avviene nella medesima tonalità del principio, s'inizia un'altra parte con il tema n. 2; esso viene presentato prima al soprano (in do minore), a cui risponde il tenore alla dominante. Con una successione d'imitazioni, si giunge al tono relativo maggiore (mi bemolle), dove viene ripreso il tema iniziale con l'ordine delle parti invertito.

L'idea musicale si sviluppa sempre più; i due temi vengono presentati ancora nella tonalità della dominante, sino a che si giunge gradatamente ad un pedale di sol minore e successivamente ad uri altro in do minore. Su entrambi i pedali si intrecciano imitazioni e temi; l'elaborazione acquista un'importanza sempre maggiore e conduce alla ripresa del primo tema. Esso viene esposto esattamente come la prima volta determinando la conclusione del tempo.

Il secondo tempo - Largo in mi bemolle - è di forma molto libera L'idea musicale viene continuata come un recitativo dialogato a due parti. Il tema, una volta esposto allo inizio, non viene più ripreso durante il corso del movimento; soltanto un elemento imitato riappare verso la fine con il consueto scambio delle parti. Il Largo termina in cadenza sospesa per attaccare, subito dopo, l'Allegro finale.

L'ultimo tempo è composto su due temi ben distinti e di carattere diverso; essi sono presentati in stile fugato.

Conclusa, in do minore, l'esposizione del primo tema, subentra il secondo nella medesima tonalità. Durante il corso degli sviluppi i due temi riappaiono più volte; anzi, il primo è presentato anche sotto forma di canone all'unisono. Il giro tonale si sofferma in fa minore, dove viene ripreso il secondo tema al tenore e quindi la sua risposta al soprano, in do minore. Seguono ulteriori sviluppi con l'alternarsi dei due temi sino a che, con la ripresa, si giunge alla chiusa.

Fernando Germani


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 13 marzo 1970


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Ultimo aggiornamento 15 aprile 2015