Es ist vollbracht (Tutto è compiuto), WoO 97

Aria in re maggiore per basso, coro e orchestra

Musica: Ludwig van Beethoven (1770 - 1827)
Testo: Friedrich Treischke Organico: basso, coro misto, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, 2 tromboni, timpani, archi
Composizione: 1815
Prima esecuzione: Vienna, Teatro di Porta Carinzia, 15 luglio 1815
Edizione: Steiner, Vienna 1815

Utilizzata come finale della Cantata Die Ehrenpforten (Le porte della gloria) musicata da vari autori su testo di Friedrich Treischke
Guida all'ascolto (nota 1)

L'ondata di musica patriottica del 1814 ha un suo naturale e logico prolungamento in occasione della seconda entrata delle truppe alleate a Parigi, avvenuta il 7 luglio 1815, dopo il tragico intermezzo dei Cento Giorni. A Vienna fu indetto uno spettacolo musicale analogo a quello organizzato, con incauta premura, l'anno precedente: ancora una volta un Singspiel - intitolato Le porte d'onore - e ancora Friedrich Treitschke come librettista e Beethoven, a fianco di un gruppo di colleghi, come compositore. L'azione si svolge nei dintorni di Vienna, sempre alla stessa epoca della rappresentazione.

Deluso dalla fuga di Napoleone dall'Elba e dalla ripresa delle ostilità, con figlio e fidanzati delle due figlie nuovamente sotto le armi, il proprietario terriero Germanico (Teutschmann) si è ritirato nella sua dimora di campagna e non vuole più vedere nessuno nè leggere i giornali. È il giorno del suo cinquantesimo compleanno, una data che, quando Napoleone si trovava ancora sotto vigilanza sull'isola, pensava di celebrare con la dovuta solennità, congiuntamente al triplice matrimonio della sua prole. Per l'occasione aveva previsto il fantasioso allestimento di tre porte d'onore, una per ciascuna coppia.

Ma adesso tutto ciò gli sembra vano. Egli non sa naturalmente che il tempo si è rimesso al bello grazie alle prodezze di Wellington e Blücher a Waterloo e che figlio e futuri generi sono già tornati sani e salvi a casa. Dopo laboriose trattative, l'amministratore Allegrone (Fröhlich), d'intesa con le figlie e la figlioccia del padrone, cioè con le promesse spose, riesce a persuaderlo ad accettare che la festa abbia luogo anche senza cerimonie nuziali, ma con le porte d'onore.

Queste vengono così erette, secondo il piano originario, e al momento opportuno si aprono l'una dopo l'altra per lasciar passare le tre coppie riunite. Da ognuna Germanico apprende, con crescente meraviglia e gioia, notizie sempre più rosee: la presa di Napoli da parte delle truppe austriache, l'attacco alla Belle Alliance, infine l'annientamento definitivo del nemico. Non gli resta che unirsi al coro generale di lode al Creatore e ai principi alleati, che hanno precipitato, per la seconda volta, Napoleone nell'inferno.

Eseguito il 15 luglio 1815 nel Teatro di Porta Carinzia, con il solito Weinmiiller nella parte di Germanico, l'atto unico ebbe ancora più successo del Singspiel del 1814. Fu replicato il 16 e il 23 dello stesso mese e ancora il 3 e il 4 ottobre successivi, in occasione dell'onomastico dell'imperatore Francesco. Per queste due ultime rappresentazioni il testo fu sensibilmente modificato per tenere conto dei necessari aggiornamenti storici e, nello stesso tempo, della solennità cui era associata la ripresa. Fra l'altro, il coro finale di Beethoven È compiuto venne sostituito con la pagina parallela Germania, a sua volta rimaneggiata e rimpolpata al fine di dirottare una cospicua parte delle lodi sull'imperatore d'Austria. Il resto della musica di entrambe le versioni era cosi ripartita: ouverture (Hummel), coro d'entrata (Bernhard Weber), aria di Germanico (ignoto), marcia e duetto (ignoto), coro (Seyfried), coro (Hummel).

Come in Germania, la pagina beethoveniana prevede un basso, la cui parte però soverchia quella del coro. Questo infatti si limita a ripetere, come in un responsorio, le ultime parole delle quattro strofe del solista, ossia sempre l'identica esclamazione È compiuto. Anche la musica è ripetitiva, variando, da una strofa all'altra, nella sola orchestrazione. Prima di concludere, Beethoven introduce, in corrispondenza delle parole finali «Grazie a Dio e al nostro imperatore», la melodia di Haydn divenuta inno nazionale Gott'erhalte Franz den Kaiser. Anticipata dal flauto essa è successivamente sviluppata dal basso che la salda alla frase ritornello «È compiuto». Questa viene enfaticamente sillabata dal coro, quindi l'orchestra, con archi in tremolo e tromboni scatenati, porta il brano ad una trionfalistica chiusa.

Luigi Della Croce

Testo
Es ist vollbracht
È compiuto
Es ist vollbracht!
Zum Herrn hinauf drang unser Bethen.
Er hörte, was die Volker flehten,
Und hat gehüthet und gewacht.
Est ist vollbracht!

Es ist vollbracht!
Was frevelvoll der Holl' entkommen,
Zum zweitenmahl ist's weggenommen,
Geschleudert in die alte Nacht.
Es ist vollbracht!

Es ist vollbracht!
Im Raum von wenig bangen Tagen,
Das Werk, das keine Worte sagen.
Geschehen schon, eh' wir's gedacht.
Es ist vollbracht!

Es ist vollbracht!
Der Fürsten treu Zusammenhalten,
Ihr ernstes, rechts, frommes Walten,
Gab uns den Sieg, nächst Gottes Macht!
Es ist vollbracht!
Al Signore lassù sono giunte le nostre preghiere.
Egli udì ciò che imploravano i popoli,
ed ha protetto e vegliato.
E compiuto!

E compiuto!
Il crimine evaso dall'inferno,
per la seconda volta è vinto,
precipitato nell'antica notte.
E compiuto!

E compiuto!
La fedele concordia dei principi,
il loro serio, giusto, pio governo
ci ha dato la vittoria, dopo la potenza di Dio!
E compiuto!
(Traduzione di Antonio Bruers)

(1) Della Croce - Ludwig van Beethoven: le nove sinfonie e le altre opere per orchestra
Studio Tesi, Pordenone, 1986 - XXX, 539 p.

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Ultimo aggiornamento 19 maggio 2015