Dopo il periodo di studio con Salieri (1793-1802) Beethoven tornò ancora una volta su un testo italiano, di Giuseppe Carpani, librettista ed autore delle Haydine ovvero Lettere sulla vita e le opere del celebre maestro G. Haydn. L'arietta In questa tomba oscura fu musicata da alcune decine di compositori; la versione di Beethoven fu pubblicata nel 1808. «Tra due periodi uguali, che costituiscono le parti estreme del pezzo e coincidono con la prima e la terza strofa, Beethoven ha inserito una parte mediana, che si svolge in forma di declamato drammatico, su un lungo tremolo del pianoforte. Questo episodio ha un singolare risalto nell'economia del brano, in quanto vi cogliamo l'impeto di un risentimento segreto, come per l'infiammato esacerbarsi di una ferita. Ancora una volta, e sul metro di un'arietta settecentesca, sul piano di una esemplare sobrietà di lineature, Beethoven portava il linguaggio verso esiti nuovi, facendo coincidere il momento classico con quello romantico nel segno di una compatta originalità espressiva» (Vincenzo Terenzio).
Johannes Streicher