Introduction et Rondo capriccioso

Arrangiamento per violino e pianoforte

Musica: Camille Saint-Saëns
Arrangiamento: Georges Bizet
Organico: violino, pianoforte
Composizione: data sconosciuta
Prima esecuzione: Parigi, 6 novembre 1913
Edizione: Durand, Parigi, s. a.
Guida all'ascolto (nota 1)

Una strana sorte ha voluto che di Camille Saint-Saëns siano oggi note soprattutto le pagine più vistose, che a prima vista potrebbero far pensare a un compositore pericolosamente incline a un gusto "pompier", qualora non vengano messe nella giusta luce da un'attenta considerazione complessiva di questo musicista estremamente raffinato, la cui importanza nel panorama musicale francese della seconda metà dell'ottocento e il cui influsso su compositori successivi come Ravel potrebbero difficilmente essere sopravvalutati. Alcune affermazioni illuminanti sulle concezioni estetiche di Saint-Saëns possono essere ricavate dai suoi stessi scritti critici e dalle sue lettere: "per me l'arte è innanzi tutto la forma"; "l'artista che non si sente pienamente soddisfatto da linee eleganti, da colori armoniosi, da una bella serie di accordi, non capisce l'arte"; "la ricerca dell'originalità è mortale per l'arte"; "l'arte ha il diritto di scendere negli abissi, di insinuarsi nei recessi segreti delle anime tenebrose o sconsolate: questo diritto non è un dovere". Coerentemente con queste affermazioni, l'arte di Saint-Saëns sta più nel trattamento del materiale musicale che nella sua effettiva invenzione e nella qualità delle idee e dei temi: chiarezza, brillantezza, eleganza e anche una certa freddezza sono i caratteri fondamentali della sua musica. La sua produzione era abbondante e regolare e il catalogo delle sue opere allinea tre concerti, tre sonate e vari pezzi da concerto, fra cui la celeberrima Introduzione e Rondò capriccioso, scritta "per violino con accompagnamento d'orchestra" e in seguito ridotta per violino e pianoforte: questo lavoro di trascrizione fu affidato a un giovane e squattrinato musicista che non chiedeva di meglio che di poter guadagnare qualcosa, Georges Bizet. Composta nel 1870 appositamente per il celebre violinista spagnolo Pablo de Sarasate (circostanza cui senza dubbio si debbono il suo colore e le sue movenze spagnoleggianti), l'Introduzione e Rondò capriccioso è ancora oggi uno dei brani più eseguiti del repertorio violinistico: ciò si spiega non solo con l'ininterrotto fuoco d'artificio di effetti brillanti e di virtuosismi offerti alle dita e all'archetto del solista e alle orecchie del pubblico, ma anche con la plasticità delle sue linee melodiche, con la sua forma particolarmente elegante e con la rara conoscenza della natura e delle possibilità del violino che vi viene dimostrata.

Mauro Mariani


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 14 maggio 1980

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Ultimo aggiornamento 30 maggio 2016