Concerto n. 7 in sol maggiore per violoncello e orchestra, G 480


Musica: Luigi Boccherini (1743-1805)
  1. Allegro (sol maggiore)
  2. Adagio (sol minore)
  3. Allegro (sol maggiore)
Organico: violoncello solista, 2 violini, viola, basso continuo
Composizione: 1769 circa
Edizione: Bureau d'Abonnement Musical, Parigi, 1770 (come Concerto III)
Guida all'ascolto (nota 1)

Il Concerto in sol maggiore G 480 per violoncello e orchestra d'archi del 1770 si colloca nel primo soggiorno a Madrid presso la corte di Carlo III, in seno alla quale il principe ereditario Don Carlos (che diverrà più tardi re col titolo di Carlo IV), violinista dilettante, si occupava di tutte le questioni artistiche, e in particolare musicali. Celebre, ma forse poco attendibile, la testimonianza del musicologo francese Francois-Henri-Joseph Castil-Blaze che racconta di quando il principe Don Carlos criticò un passaggio ripetitivo in una composizione di Boccherini, che rispose semplicemente: «Per emettere un giudizio, occorre essere un conoscitore». Focosa e irata fu la reazione del principe che afferrò Boccherini e lo fece penzolare dalla finestra: da quel momento gli venne vietato l'accesso alla corte reale.

Nell'Allegro, che apre il Concerto, l'esposizione orchestrale, in sol maggiore, ne presenta i temi principali: il primo, costituito da terze ascendenti seguite da una veloce scaletta discendente in ritmo puntato, e il secondo, brioso e vivace nelle terze staccate seguite da rapidi trilli e unite da una scaletta ascendente, di vivaldiana memoria. Una rapida chiusa porta all'ingresso del violoncello solista che subito si appropria del primo tema, facendolo seguire da un episodio di bravura costituito da veloci semicrome. La modulazione alla dominante conduce a un Tutti orchestrale in re maggiore che prende le mosse dal primo tema, lo elabora e giunge al secondo tema, ora in re maggiore. L'episodio solistico successivo esplora le tonalità vicine ed esalta la cantabilità del violoncello; un lungo pedale di re riconduce a sol maggiore e alla ripresa del primo tema, giocato ora in grazioso dialogo fra solista e violini. La ripresa del secondo tema, che il violoncello espone qui per la prima volta, porta alla cadenza solistica seguita dalla chiusa orchestrale.

L'Adagio è dominato dal canto dolente e quasi rassegnato del violoncello nella mesta tonalità di sol minore, che solo a tratti si "apre" al maggiore. La sua struttura è tripartita (AAA'): a una prima parte (ripetuta) in sol minore, fa seguito una variazione della stessa che prende le mosse da si bemolle maggiore e tocca i momenti più drammatici della composizione. Una breve cadenza solistica chiude il movimento.

L'Allegro conclusivo si apre col Tutti iniziale, nel quale Boccherini presenta il tema principale in "eco" fra archi chiari e scuri: è un motivo spensierato e brioso che richiama movenze di danza ternaria. Il primo episodio solistico riprende il tema principale e ne presenta poi un secondo, più cantabile, esposto in progressione ascendente e concluso con frizzanti terzine di semicrome nel registro sovracuto del violoncello. Un nuovo Tutti in re maggiore precede il secondo episodio solistico, più intenso e drammatico del precedente. La riapparizione del tema cantabile, ora in sol maggiore, porta al Tutti conclusivo.

Alessandro De Bei


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 292 della rivista Amadeus

I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi diritto.


Ultimo aggiornamento 20 marzo 2014