Abendregen (Pioggia serale), op. 70 n. 4

lied per voce e pianoforte

Musica: Johannes Brahms (1833-1897)
Testo: Gottfried Keller Organico: voce, pianoforte
Composizione: 1875 - 1877
Edizione: Simrock, Berlino, 1877
Testo (nota 1)

ABENDREGEN

Langsam und schimmernd fiel ein Regen,
In den die Abendsonne schien;
Der Wandrer schritt auf engen Wegen
Mit düstrer Seele drunter hin.

Er sah die grossen Tropfen blinken
Im Fallen durch den goldnen Strahl;
Er fühlt' es kühl aufs Haupt ihm sinken
Und sprach mit schauernd süsser Qual:

Nun weiss ich, dass ein Regenbogen
Sich hoch um meine Stirne zieht,
Den auf dem Pfad, so ich gezogen,
Die heitre Ferne spielen sieht.

Und die mir hier am nächsten stehen,
Und wer mich scharf zu kennen meint,
Sie können selber doch nicht sehen,
Wie er versöhnend ob mir scheint.

So wird, wenn andre Tage kamen,
Die sonnig auf dies Heute sehen,
Ob meinem fernen, bleichen Namen
Der Ehre Regenbogen stehn.
PIOGGIA DI SERA

Lenta e scintillante cadeva la pioggia
e tra la pioggia splendeva il sole al tramonto;
il viandante camminava lungo lo stretto sentiero
con l'animo immerso in cupi pensieri.

Vedeva rilucere le grandi gocce
mentre cadevano nel dorato raggio del sole;
sentì allora scender sempre più il freddo sul suo capo,
e, trasalendo d'un dolce tormento, parlò:

Ora so che un arcobaleno
si tende alto sulla mia fronte,
e sul pensiero, che io ho percorso,
iridescente vede giocare la lontananza.

E quanti ora al mondo mi son più vicini,
e intendono conoscermi, così com'ero,
non potranno neanche loro vedere come,
conciliante con tutto, l'arcobaleno su di me splende.

E così, quando verranno altri giorni,
a contemplare radiosi questo mio oggi,
sul mio lontano, pallido nome,
nobile e glorioso starà l'arcobaleno.

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 4 gennaio 1991

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Ultimo aggiornamento 1 novembre 2013