Dein blaues Auge (I tuoi occhi azzurri), op. 59 n. 8

lied per voce e pianoforte

Musica: Johannes Brahms (1833-1897)
Testo: Klaus Groth Organico: voce, pianoforte
Composizione: 1873
Prima esecuzione: Vienna, Singakademie von Gesellschaft der Musikfreunde, 25 gennaio 1888
Edizione: Rieter-Biedermann, Lipsia e Winterthur, 1873
Guida all'ascolto (nota 1)

Una sorta d'inquietudine sembra insinuarsi anche nelle pagine apparentemente più calme e liricamente distese: in Dein blaues Auge, ad esempio, il preludio affidato al pianoforte potrebbe ricordare l'incantato Schumann dei Phantasiestücke, e altrettanto può dirsi per la prima melodia, di assoluta, lineare bellezza e cantabilità. Ma basta passare alla seconda strofa («Es brannte mieli...») che l'armonia piega verso modulazioni alquanto inconsuete, il canto s'irrigidisce in accenti più incisivi e neppure la conclusione ci riporta alla calma iniziale, nonostante il breve postludio pianistico che riprende le battute di apertura.

Cesare Orselli

Testo

Dein blaues Auge

Dein blaues Auge hält so still,
Ich blicke bis zum Grund.
Du fragst mich, was ich sehen will?
Ich sehe mich gesund.

Es brannte mich ein glühend Paar,
Noch schmerzt das Nachgefühl:
Das deine ist wie See so klar,
Und wie ein See so kühl.
I tuoi occhi azzurri

I tuoi occhi azzurri sono così fermi,
che vi intravedo il fondo.
Cosa ci vedo, mi chiedi?
Vedo me stesso risanato.

Due occhi ardenti mi bruciarono,
ancora ne sento il dolore:
i tuoi sono limpidi come un lago,
e come un lago donano frescura.

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto del Maggio Musicale Fiorentino,
Firenze, Teatro Comunale, 8 giugno 1983

I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi diritto.


Ultimo aggiornamento 28 aprile 2016