ES
TÖNT EIN VOLLER HARFENKLANG Es tönt ein voller Harfenklang, den Lieb und Sehnsuch schwellen, er dringt zum Herzen tief und bang und lässt das Auge quellen. O rinnet, Tränen, nur herab, o schlage Herz mit Beben! Es sanken Lieb und Glück ins Grab, verloren ist das Leben! |
S'ODE UN
RICCO SUONO D'ARPA S'ode un ricco suono d'arpa, gonfio d'amore e di nostalgia, e penetra nel profondo del cuore e fa vibrare di trepidaziane lo sguardo. Grondate lacrime, trema o cuore! Perché sono scesi nella tomba l'amore e la felicità, perduta è la vita. |
LIED VON
SHAKESPEARE Komm herbei, komm herbei Tod! Und versenk in Cypressen den Leib. Lass mich frei, lass mich frei, Not! Mich erschlägt ein holdseliges Weib. Mit Rosmarin mein Leichenhemd, o bestellt es! Ob Lieb ans Herz mir tötlich kommt, Treu hält es, Treu hält es. Keine Blum, keine Blum süss sei gestreut auf den schwärzlichen Sarg. Keine Seel, keine Seel grüss mein Gebein, wo die Erd es verbarg. Um Ach und Weh zu wenden ab, bergt alleine mich wo kein Treuer wall ans Grab und weine, und weine. |
CANTO DI
SHAKESPEARE Avvicinati, morte e cala sottoterra il corpo tra i cipressi. Lasciami libero, o affanno. Mi sta uccidendo una donna leggiadra. Il mio sudario con rosmarino, ornate. Se l'amore mi giunge fatale al cuore, rimane la fedeltà. Alcun fiore, alcun fiore venga gettato con dolcezza sulla bara oscura. Nessun'anima saluti le mie spoglie, celate dalla terra. Per allontanare lamenti e compianti, seppelliscimi solo, ove nessun fedele possa giungere al sepolcro e piangermi. |
DER
GÄRTNER Wohin ich geh und schaue in Feld und Wald und Tal, vom Berg hinab in die Aue: viel schöne, hohe Fraue, grüss ich dich tausendmal. In meinem Garten find ich viel Blumen schön und fein, viel Kränze wohl draus wind ich und tausend Gedanken bind ich und Grüsse mit darein. Ihr darf ich keinen reichen, sie ist zu hoch und schön, die müssen alle verbleichen, die Liebe nur ohne Gleichen bleibt ewig im Herzen stehn. Ich schein wohl froher Dinge, und schaffe auf und ab, und ob das Herz zerspringe, ich grabe fort und singe und grab mir bald mein Grab. |
IL
GIARDINIERE Ovunque m'aggiri e guardi, nel campo nel bosco e nella valle, dal monte giù sul prato lungo il fiume, o bellissima signora, io ti saluto mille volte. Nel mio giardino trovo tanti fiori, belli e sottili, tante ghirlande io intreccio e mille pensieri lego ad essi e unisco i miei saluti. Non le posso offrire nulla, lei è troppo bella e grande, tutti devono impallidire, ma l'amore senza uguaglianza deve rimaner eterno nel cuore. All'apparenza io sono di buon umore, e sono attivo qua e là, ma se spezzo il cuore tutto ha fine, canto e mi scavo subito la fossa. |
GESANG AUS
FINGAL Wein' an den Felsen der brausenden Winde, weine o Mädchen von Inistore! Beug über die Wogen dein schönes Haupt, lieblicher du als der Geist der Berge, wenn er um Mittag in einem Sonnenstrahl über das Schweigen von Morven fährt. Er ist gefallen, dein Jüngling liegt darnieder, bleich sank er unter Cuthulins Schwert. Nimmer wird Mut deinen Liebling mehr reizen, das Blut von Königen zu vergiessen. Wein' an den Felsen der brausenden Winde, weine o Mädchen von Inistore! Trenar, der liebliche Trenar, starb, starb! o Mädchen von Inistore! Seine grauen Hunde heulen daheim; sie sehn seinen Geist vorüber ziehn. Trenar, der liebliche Trenar, starb, starb! o Mädchen von Inistore! Seine grauen Hunde heulen daheim, sie sehn seinen Geist vorüber ziehn. Trenar, der liebliche Trenar, starb, starb! o Mädchen von Inistore! Sein Bogen hängt ungespannt in der Halle, nichts, nichts regt sich auf der Haide der Rehe. Wein' an der Felsen der brausenden Winde, weine, o Mädchen von Inistore. Wein! Wein! |
CANTO DA
FINGAL Piangi alle rocce dei venti mugghianti, piangi o fanciulla di Inistore, china sui flutti il tuo bel capo, tu che sei più amabile dello spirito dei monti, quando compare a mezzodì in un raggio di sole sul silenzio di Morven. E' caduto, il tuo giovanetto giace laggiù, pallido, abbattuto dalla spada di Cuthulin. Mai più il coraggio stimolerà il tuo amato a spargere il sangue del re. Piangi alle rocce dei venti mugghianti, piangi o fanciulla di Inistore! Trenar, l'adorato Trenar, è morto, è morto. O fanciulla di Inistore, il suo arco pende inerte nel salone, nulla, nulla si muove nella brughiera dei daini. Trenar, l'adorato Trenar, è morto, è morto. O fanciulla di Inistore, il suo arco pende inerte nel salone, nulla, nulla si muove nella brughiera dei daini. Trenar, l'adorato Trenar, è morto, è morto. O fanciulla di Inistore, Il suo arco non più teso pende nella sala, niente si muove nella brughiera dei caprioli. Piangi alle rocce dei venti mugghianti, piangi o fanciulla di Inistore, piangi, piangi. |
(traduzione di Luigi Bellingardi) |