Über die Heide (Sulla brughiera), op. 86 n. 4

lied per voce e pianoforte

Musica: Johannes Brahms (1833-1897)
Testo: Theodor Storm Organico: voce, pianoforte
Composizione: 1877 - 1880
Edizione: Simrock, Berlino 1882
Guida all'ascolto (nota 1)

Nella produzione liederistica assai vasta di Brahms (oltre 300 canti per voce sola con accompagnamento di pianoforte) si possono individuare alcune costanti fondamentali. Essenziale rimane sempre l'incidenza della voce, cui è affidata una linea espressiva melodica e ritmica di stretta adesione al testo. Assai varia appare poi l'inventiva che privilegia, tra le voci, i registri profondi, fornendo quindi un'altra testimonianza dello stretto nesso da sempre intercorso tra il compositore amburghese e la poetica dell'età barocca, durante la quale la voce del basso appunto aveva un rilievo dominante. Il culto della forma, pure sempre importante per Brahms, si è applicato anche al genere liederistico, nell'impegno prestato all'esemplare osservanza dell'unità organica delle melodie e all'elegante strenua articolazione dei differenti motivi. Infine ha assunto sempre un rilievo decisivo la simmetria nell'articolazione dei Lieder, con predilezione per i canti strofici in senso stretto o per le strofe più o meno variate.

Brahms era fermo assertore infatti del concetto che «la forma strettamente strofica era veramente la più elevata di tutte le forme del Lied». Egli era solito imparare a memoria i testi, anche delle raccolte più estese, e comporre poi le melodie all'aria aperta. Da una parte ebbe ad adottare melodie in sé definite, come nei motivi d'origine popolare, assegnando al pianoforte la parte del mero accompagnamento, da un'altra parte si curò di articolare il Lied ih forma dialogica, mutuandone lo sviluppo dalle Sonate per pianoforte e strumento ad arco; da un'altra parte ancora Brahms riuscì ad arricchire la parte del pianoforte di tutta la ricchezza armonica più audace e sontuosa, oltrepassando, qualche volta, in fatto di tecnica alla tastiera, i raggiungimenti schumanniani nei chiaroscuri emotivi. Parecchi Lieder, scritti in gioventù, preannunciano gli stilemi della maturità e, assieme alla vena malinconica o alla profonda tenerezza d'atmosfera, determinante è risultato sempre il rapporto con gli schemi del passato, sì che il notissimo giudizio di Wagner - «Quante cose si possono ancora dire nelle forme antiche, quando arriva qualcuno in grado di padroneggiarle a dovere» - vale anche per gran parte della produzione vocale di Brahms.

Über die Heide è il quarto dei Sechs Lieder dell'op. 86 scritti nel 1877/78: in sol minore, con tempo 6/8, salvo un accenno al 9/8, presenta un aspetto estremamente semplice e seducente, eccetto la terza sezione che ha un andamento più sostenuto.

Luigi Bellingardi

Testo

ÜBER DIE HEIDE

Uber die Heide hallet mein Schritt;
dumpf aus der Erde wandert es mit.
Herbst ist gekommen, Frühling ist weit,
gab es denn einmal selige Zeit?
Brauende Nebel geisten umher,
schwarz ist das Kraut und der Himmel so leer.
War' ich nur hier nicht gegangen im Mai!
Leben und Liebe wie flog es vorbei!
SULLA BRUGHIERA

Sulla brughiera risuona il mio passo,
cupamente la terra ne rimanda l'eco,
l'autunno è arrivato, la primavera è lontana,
c'era una volta il tempo felice?
Tutt'attorno, come fantasmi, spumeggianti nebbie,
nera è la natura, sgombro il cielo,
Oh, non fossi venuto qui in maggio!
Vita e amore, come sono volati via!

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia;
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 23 febbraio 1977

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Ultimo aggiornamento 27 novembre 2015