Hans Gal nel tratteggiare i lineamenti biografici e artistici di Brahms, lamenta a un certo punto l'attuale trascuratezza per la musica vocale di Brahms, un tempo molto conosciuta e diffusa in Germania. Il discorso, a maggior ragione, si potrebbe estendere ad altri paesi, compresa soprattutto l'Italia gravemente carente su questo terreno, come ben si sa, e non soltanto per quanto riguarda certa produzione brahmsiana. Un elogio, dunque, a Roberto Gabbiani e ai «mercoledì del Comunale» che ci offrono la possibilità di penetrare un discorso nient'affatto secondario nella storia della musica ed estremamente importante per capire la cultura viennese dell'Ottocento da Haydn (autore per chi non lo sapesse, di una cinquantina di Lieder che attendono ancora una giusta valutazione), a Beethoven (che elaborò, fra l'altro, canti popolari con accompagnamento di pianoforte, violino e violoncello), fino a Schubert, Wolff, Mahler e ai grandi della scuola di Schönberg: Berg e Webern.
In tale contesto Brahms si incunea d'autorità con oltre duecento Lieder e vari lavori per diverse formazioni vocali: da organici di minima entità fino al poderoso «Requiem tedesco».
I «Lieder und Romanzen» op. 93a sono sei composizioni per quattro voci con possibilità di raddoppio (senza accompagnamento di strumento), del 1844 (l'op. 93b dell'anno successivo è invece un canto goliardico dedicato agli «amici di Crefeld») e rispecchiano le intenzioni di rielaborare il «Volkslied» insieme con il coro femminile amburghese ed il coro misto da lui costituito (a questo proposito ricordiamo anche i «Lieder e Romanze» op. 44, cui le composizioni, eseguite stasera si riallacciano. «Ora ci riuniamo amichevolmente una sera alla settimana, e credo che le belle canzoni popolari mi intratterranno assai piacevolmente», scriveva in questo periodo. Come è stato giustamente notato tali lavori, che hanno un loro indiscutibile valore autonomo, si pongono tuttavia quali materiali preparatori — lo abbiamo già accennato — al vasto affresco sinfonico-corale del «Requiem» tedesco al modo che i bozzetti del pittore servono per tavole di più ampio respiro sintattico.
Marcello de Angelis