Das Mädchen und der Tod | La ragazza e la morte |
Es ging ein Maidlein zarte Früh in der Morgenstund In einen Blumengarten, Frisch, fröhlich und gesund; Der Blümlein es viel brechen wollt, Daraus ein'n Kranz zu machen Von Silber und von Gold. |
Andò una delicata fanciulla, presto, di primo mattino, in un giardino fiorito, era giovane, allegra e in salute; voleva raccogliere i fiori, per farne una ghirlanda, colore d'oro e d'argento. |
Da kam herzugeschlichen Ein gar erschrecklich Mann, Die Farb war ihm verblichen, Kein Kleider hatt er an. Er hat kein Fleisch, kein Blut, kein Haar, Es war an ihm verdorret, Sein Fleisch und Flechsen gar. |
Ed ecco che, quatto quatto, arriva un uomo dall'aspetto pauroso, pallido era il suo volto, e non indossava un vestito. Era privo di pelle e capelli, si erano disseccati il suo sangue, la carne ed ogni tendine. |
O Tod, laß mich beim Leben, Nimm all mein Hausgesind! Mein Vater wird dirs geben, Wenn er mich lebend findt; Ich bin sein einzig Töchterlein, Er würde mich nicht geben Um tausend Gulden fein. |
O Morte lasciami vivere ancora, prendi tutta la mia servitù! Mio padre te la darà volentieri, se questo mi manterrà in vita; Io sono figlia unica, non mi darebbe a nessuno, nemmeno per mille fiorini. |
Er nahm sie in der Mitten, Da sie am schwächsten war, Es half an ihm kein Bitten, Er warf sie in das Gras, Und rührte an ihr junges Herz, Da liegt das Maidlein zarte Voll bittrer Angst und Schmerz. |
Ma Morte la ghermì proprio là, dove lei era più debole, le suppliche non servirono a niente, Morte la gettò nell'erba e toccò il suo giovane cuore, là giacque, con paura e dolore, la tenera, delicata, fanciulla. |
(Traduzione di Ferdinando Albeggiani) |