Mit vierzig Jahren (A qurant'anni), op. 94 n. 1

lied per voce grave e pianoforte

Musica: Johannes Brahms (1833-1897)
Testo: Friedrich Rückert Organico: voce grave, pianoforte
Composizione: 1884
Edizione: Simrock, Berlino, 1884
Guida all'ascolto (nota 1)

Nella produzione liederistica assai vasta di Brahms (oltre 300 canti per voce sola con accompagnamento di pianoforte) si possono individuare alcune costanti fondamentali. Essenziale rimane sempre l'incidenza della voce, cui è affidata una linea espressiva melodica e ritmica di stretta adesione al testo. Assai varia appare poi l'inventiva che privilegia, tra le voci, i registri profondi, fornendo quindi un'altra testimonianza dello stretto nesso da sempre intercorso tra il compositore amburghese e la poetica dell'età barocca, durante la quale la voce del basso appunto aveva un rilievo dominante. Il culto della forma, pure sempre importante per Brahms, si è applicato anche al genere liederistico, nell'impegno prestato all'esemplare osservanza dell'unità organica delle melodie e all'elegante strenua articolazione dei differenti motivi. Infine ha assunto sempre un rilievo decisivo la simmetria nell'articolazione dei Lieder, con predilezione per i canti strofici in senso stretto o per le strofe più o meno variate.

Brahms era fermo assertore infatti del concetto che «la forma strettamente strofica era veramente la più elevata di tutte le forme del Lied». Egli era solito imparare a memoria i testi, anche delle raccolte più estese, e comporre poi le melodie all'aria aperta. Da una parte ebbe ad adottare melodie in sé definite, come nei motivi d'origine popolare, assegnando al pianoforte la parte del mero accompagnamento, da un'altra parte si curò di articolare il Lied ih forma dialogica, mutuandone lo sviluppo dalle Sonate per pianoforte e strumento ad arco; da un'altra parte ancora Brahms riuscì ad arricchire la parte del pianoforte di tutta la ricchezza armonica più audace e sontuosa, oltrepassando, qualche volta, in fatto di tecnica alla tastiera, i raggiungimenti schumanniani nei chiaroscuri emotivi. Parecchi Lieder, scritti in gioventù, preannunciano gli stilemi della maturità e, assieme alla vena malinconica o alla profonda tenerezza d'atmosfera, determinante è risultato sempre il rapporto con gli schemi del passato, sì che il notissimo giudizio di Wagner - «Quante cose si possono ancora dire nelle forme antiche, quando arriva qualcuno in grado di padroneggiarle a dovere» - vale anche per gran parte della produzione vocale di Brahms.

Mit vierzig Jahren rientra nei Fünf Lieder dell'op. 94, originariamente scritti per voce bassa nel 1884: la tonalità è in si minore, per concludersi in maggiore, tempo Lento, con un andamento strofico congegniato in modo da preannunciare, stilisticamente, la variazione. L'accompagnamento è assai variato, ora sostenuto, ora in staccato, per concludersi con arpeggi. Si nota, tra il secondo e il terzo verso, un mutamento ritmico che ritorna alla fine.

Luigi Bellingardi

Testo

MIT VIERZIG JAHREN

Mit vierzig Jahren ist der Berg erstiegen,
Wir stehen still und schau'n zurück;
Dort sehen wir der Kindheit stilles liegen
Und dort der Jugend lautes Glück.

Noch einmal schau, und dann gekräftigt weiter
Erhebe deinen Wanderstab!
Hin dehnt ein Bergesrücken sich, ein breiter,
Und hier, nicht drüben geht's hinab.

Nicht atmend aufwärts brauchst du mehr zu steigen,
Die Ebne zieht von selbst dich fort,
Dann wird sie sich mit dir unmerklich neigen,
Und eh du's denkst, bist du im Port.
A QUARANTANNI

A quarant'anni la montagna è ascesa,
stiamo fermi e guardiamo indietro;
laggiù vediamo la tranquillità dell'infanzia
e là la rumorosa felicità della gioventù.

Guarda ancora una volta, e poi, rafforzato,
oltre conficca il tuo bastone di viandante!
Ancora innanzi si protende un dorso della montagna, spazioso, e qui, dall'altra parte non si abbassa.

Se trattieni il, respiro fatichi di più ad arrampicarti oltre,
la china si allontana da te,
poi impercettibilmente declina insieme a te,
e prima che tu lo pensi ti trovi alla fine.

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia;
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 23 febbraio 1977

I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi diritto.


Ultimo aggiornamento 26 novembre 2015