The Foggy, Foggy dew

Canto del Suffolk arrangiato per voce e pianoforte (da Folk Songs, volume 3)

Musica: Benjamin Britten (1913 - 1976)
Testo: tradizionale Organico: voce, pianoforte
Composizione: 18 novembre 1942
Edizione: Boosey & Hawkes, Londra, 1948
Dedica: Joann Cross
Testo (nota 1)

THE FOGGY, FOGGY DEW (from Suffolk)

When I was a bachelor I lived all alone, and worked at the weaver's trade
And the only, only thing that I ever did wrong, was to woo a fair young maid.
I wooed her in the winter time, and in the summer too...
And the only, only thing I did that was wrong, was to keep her from the foggy, foggy dew.

One night she came to my bedside when I lay fast asleep,
She laid her head upon my bed and she began to weep.
She sighed, she cried, she damn near died, she said:
What shall I do? So I hauled her into bed and I covered up her head,
just to keep her from the foggy, foggy dew.

Oh I am a bachelor and I live with my son, and we work at the weaver's trade.
And ev'ry single time that I look into his eyes, he reminds me of the fair young maid.
He reminds me of the winter time, and of the summer too,
And of the many, many times that I held her in my arms, just to keep her from the foggy, foggy dew.
NEBBIA E RUGIADA (Canto del Suffolk)

Quando ero scapolo vivevo tutto solo, e facevo il mestiere del tessitore
E la sola, sola cosa sbagliata che feci mai, fu quella di corteggiare una bella ragazza.
La corteggiai in inverno e anche in estate...
E la sola cosa che feci di male, fu quella di difenderla dalla nebbia e dalla rugiada.


Una notte ella venne presso il mio letto mentre dormivo sodo,
Appoggiò il suo capo sul mio letto e cominciò a piangere.
Sospirava, piangeva, quasi moriva, e disse:
"Che farò?" e così io la tirai nel mio letto e le coprii il capo,
solo per difenderla dalla nebbia e dalla rugiada.

Oh, sono scapolo e vivo con mio figlio, e facciamo il mestiere di tessitori.
Ed ogni volta che lo guardo negli occhi, egli mi ricorda quella bella ragazza.
Mi ricorda quell'inverno ed anche quell'estate,
E le molte molte volte che la tenni fra le mie braccia,
solo per difenderla dalla nebbia e dalla rugiada.
(Traduzione di Luciana Frapiselli)

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 8 aprile 1998

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Ultimo aggiornamento 10 luglio 2014