L'Antifona Salve Regina op. 4 (Kind. 68) per mezzosoprano e pianoforte dell'ottobre 1877 termina con i versetti «Dignare me laudare te, Virgo sacrata» attribuiti a Duns Scoto (1266-1308). Dello stesso brano Busoni approntò una versione per voce e quartetto d'archi. L'introduzione strumentale, una "maestosa" sequenza di quattro accordi in fortissimo e poi in pianissimo, ritorna all' "Amen" conclusivo.
Giuliano Tonini
Salve, Regina | |
Salve, Regina, Mater
misericordiae, vita, dulcedo, et spes nostra, salve. Ad te clamamus, exsules fìlli Evae, ad te suspiramus, gementes et flentes in hac lacrimarum valle. Eia ergo, advocata nostra, illos tuos misericordes oculos ad nos converte. Et Jesum, benedictum fructum ventris tui, nobis, post hoc exilium, ostende. O clemens, O pia, O dulcis Virgo Maria. Dignare me laudare te, Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos. |
Salve, Regina, Madre di
misericordia; vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A Te ricorriamo, noi esuli figli di Eva; a Te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del Tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria! Rendimi degno di lodarti, o Vergine Santa, Dammi forza contro i tuoi nemici. |