Passacaglia in re minore, BuxWV 161


Musica: Dietrich Buxtehude (1637-1709)
Organico: organo
Composizione: data sconosciuta
Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1875 - 1876
Guida all'ascolto (nota 1)

A lungo confinata in una posizione dalla prospettiva puramente storica - uno degli anelli «da» Schütz «a» Bach, anche se il più importante - la personalità del danese Diderik Buxtehude si è venuta via via rivelando al pubblico musicale del ventesimo secolo nella sua realtà autonoma ed originale: un grande musicista, il più grande che la terra tedesca abbia prodotto tra Schütz e Bach. E se la sua collocazione stilistica corrisponde alla sua collocazione storica, ciò non va certo ascritto a demerito, ma - caso mai - a merito pieno e incontestabile di Buxtehude.

Musicista danese, maestro tedesco. In effetti di nascita e di formazione, oltre che di nazionalità, Buxtehude fu danese: a parte il fatto che nel 1637, quand'egli nacque, Oldesloe era sotto la sovranità danese, in Danimarca (a Helsingor) visse e lavorò dal 1642, quand'era appena cinquenne, al 1667, quando morì Franz Tunder. Questi, organista della Chiesa di Santa Maria nella città anseatica di Lubecca, morendo designò il Buxtehude a succedergli e il giovanissimo maestro accettò la carica, con il connesso obbligo di sposare la figlia del predecessore, che impalmò il 3 agosto 1668. Dal 1668 al 1707, anno della sua morte, Buxtehude visse sempre a Lubecca, e fu un maestro tedesco. Ma sarebbe vano cercare tra i due termini danese e tedesco un'opposizione in un secolo come il Seicento. Il nazionalismo non era ancora: e, come ha osservato il Moser, tutta l'area che insiste sul Baltico era allora un'unità culturale oltre che geografica (anche se era tutt'altro che un'unità politica).

E' noto l'episodio del giovane Bach che si recò a piedi da Lüneburg a Lubecca per ascoltare il « grande » Buxtehude. E non minor venerazione ebbe per il maestro di Lubecca l'altrettanto giovane Haendel (per non parlare dèlia stima dei coetanei).

Sembra che Buxtehude non abbia avuto altri maestri che il padre. Comunque l'influsso maggiore fu su lui esercitato dal predecessore Franz Tunder. Da Tunder egli ereditò non solo il largo respiro e l'ampiezza visuale che dovevano dare all'organo possibilità espressive di una ricchezza e di un'intensità fino allora insospettate (e che hanno la loro lontana origine in Frescobaldi, conosciuto dal Tunder tramite l'allievo Hecklauer) ma anche il gusto per le «Abendmusiken», gusto che Buxtehude sviluppò in modo particolarissimo nell'ambito della cantata da chiesa.

Un'ottantina di composizioni è quel che ci resta del Buxtehude organista: quasi una cinquantina sono preludi, variazioni e fantasie su corali; il rimanente è costituito da composizioni libere. Tra queste è la Passacaglia in re minore, una delle più grandiose «Passacaglie» che la letteratura organistica offra prima di Bach. La «passacaglia», danza d'origine spagnola (significherebbe «camminare per la strada»), per la natura semplicemente suggestiva della sua struttura melodica (ancor più che per la sua caratteristica ritmica), attirò quasi tutti gli organisti dei Sei-Settecento che vi costruirono le più fantasiose elaborazioni contrappuntistiche. Il Moser parla di «dolce severità, inconfondibilmente tipica dello stile di Buxtehude» ed aggiunge: «Colorito romantico e facilità nell'osservanza della parte contrappuntistica "obbligata" stanno in perfetto equilibrio». E sempre il Moser, autore della più aggiornata monografia critica su Buxtehude, pubblicata a Berlino nel 1957, ricorda un illuminante passo di una novella di Hermann Hesse: «Quando ero triste pregavo Pistorius di suonarmi la passacaglia del vecchio Buxtehude. Nell'oscurità serale della Chiesa, mi perdevo in questa musica strana e dolce, musica che pareva elevarsi solo per se stessa, ed ogni volta ne uscivo sollevato e più disposto a seguire la voce della anima».

Carlo Marinelli


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 9 febbraio 1968

I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi diritto.


Ultimo aggiornamento 12 ottobre 2017