Il Concerto per archi, pianoforte, timpani e batteria fu scritto da Alfredo Casella nell'ottobre-novembre 1943 e pubblicato come op. 69 presso l'«Universal» di Vienna. La prima esecuzione ebbe luogo il 22 marzo 1945 a Basilea nei concerti dell'Orchestra da camera di quella città, diretta da Paul Sacher, cui l'opera è dedicata. La composizione del Concerto è pressoché contemporanea a quella della Sonata per arpa op. 68. Il secondo movimento (Sarabanda) è una trascrizione del corrispondente movimento di tale Sonata. Emilia Zanetti narrò le circostanze drammatiche in cui tali opere nacquero, durante le persecuzioni naziste di cui furono oggetto Casella e la sua famiglia nell'oscuro periodo della occupazione tedesca .di Roma.
Ciononostante Guido Turchi ha potuto sottolineare come il Concerto op. 69 sia tra le opere più significative di quella che egli chiama la «seraficità» caselliana, una seraficità che - scrive il Turchi - «sta alla fondamentale serenità del musicista torinese come la chiave dell'arco all'arco stesso, ossia il suo sommo e insieme la sua spinta», una seraficità che - scrive ancora il Turchi - «svolge un'azione capillare, s'incanala in ogni fibra dell'invenzione, provoca delle alterazioni abbastanza percettibili in certi moduli stilistici».
Sempre il Turchi ha rilevato come il disegno
del primo movimento del
Concerto op. 69
(«tanto nel tema principale quanto nel
controtema») si richiami nel suo incedere a
modelli bachiani, mentre nella Sarabanda
«il
disegno melico sembra oscillare tra gli stilemi classici e
l'ariosità di un cantare popolaresco».