Serenata per piccola orchestra, op. 46 bis


Musica: Alfredo Casella (1883 - 1947)
  1. Marcia
  2. Notturno
  3. Gavotta
  4. Cavatina
  5. Finale
Organico: 2 flauti, oboe, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, tromba, trombone. timpani, percussioni, archi
Composizione: 1930
Guida all'ascolto (nota 1)

La Serenata è una delle opere di Casella più brillanti tra quelle degli anni Venti. Scritta in origine, nel 1927, per clarinetto, fagotto, tromba, violino e violoncello come op. 46 per partecipare a un concorso indetto dalla Musical Fund Society di Filadelfia, vinto l'anno successivo ex-aequo col III Quartetto di Bartók, la Serenata fu nel 1930 trascritta per piccola orchestra, omettendo il Minuetto che nella prima versione seguiva alla Marcia. Il suo carattere neoclassico è il punto di arrivo di un linguaggio che ha superato ogni residuo di romanticismo attingendo al gusto modernista orientato verso una musica intesa come astrazione e costruzione pura. La Marcia è nella semplice forma A-B-A: a un inizio giocoso in do maggiore succede, prima della ripresa, un intermezzo in mi minore di carattere buffo. Il Notturno, diviso in due parti eguali, una grave e drammatica in minore, l'altra dolce e serena in maggiore, evoca l'atmosfera di una canzone napoletana. La Gavotta consiste in due riprese, con una musette interposta e una coda a suggello. Lievemente umoristica si presenta la Cavatina. Il Finale, che non è altro che una tarantella, conclude il lavoro, di nuovo, in uno stile popolare, alla napoletana.


(1) Testo tratto dal Repertorio di Musica Classica a cura di Pietro Santi, Giunti Gruppo Editoriale, Firenze, 2001


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Ultimo aggiornamento 1 gennaio 2012