Ali Baba ou Les Quarante voleurs fu l'ultima opera scritta da Cherubini. Rappresentato all'Opera parigina nel 1833, malgrado la partecipazione d'interpreti quali Nourrit, la Falcon e la Damoreau, il lavoro non incontrò successo. Si sa che a ogni fine d'atto Berlioz, con uno dei suoi caratteristici gesti di comiziante della musica e della critica, offriva a gran voce «20 franchi per un'idea»; d'altronde la responsabilità dell'immagine critica di un Cherubini «accademico» risale in gran parte a lui. La storiografia moderna, è noto, ha smontato tale raffigurazione critica e ha rivendicato i valori non solo di Medea o degli Abencérages ma anche dell'opera comica Ali Babà, esaltandone l'originalità dello strumentale e la singolare capacità di saldare parti recitative con parti liriche in un senso che sembra anticipare il Falstaff.
Della spiritosa inventiva di Ali è un riflesso la ouverture. Ingegnoso e al tempo stesso spigliato il modo con cui Cherubini maneggia il tema di partenza, fino a lievitarlo nel gustoso picchettato archi-timpano del Presto di chiusa.
Giorgio Graziosi