Il Valzer op. 42, composto nella primavera del 1840, fu pubblicato dapprima, con il titolo Grande Valse Nouvelle, in una antologia periodica dell'editore parigino Pacini, intitolata Cent-et-un Valtz (Centouno: probabilmente perché la collezione avrebbe dovuto comprendere centouno composizioni). Di qui il titolo stravagante Cent-et-un Valtz con cui il Valzer fu pubblicato a Londra.
Il Valzer op. 42 è anch'esso in forma di collana di valzer, ma reso più vivace dal continuo ritorno di un ritornello virtuosistico. Indicando con lettere i diversi episodi abbiamo questo schema:
Introduzione A B C B D B E B A B D B Coda.
Virtuosistico il ritornello (B); distesamente melodici, con qualche capricciosa fioritura gli altri episodi; nell'episodio A troviamo una sovrapposizione di ritmi diversi. Tutto ciò basta a render varia e piacevolissima la composizione, che armonicamente è quasi sempre mantenuta nella tonalità principale.
Pietro Rattalino
Il Gran valzer op. 42, pubblicato nel 1840 e che pure rappresenta un pezzo di bravura, associa, nello sviluppo, al ritmo ternario quello binario creando una sagace oscillazione ritmica. E in contrasto con lo spirito estroverso della composfzione, la sezione centrale (sostenuto ed un poco più lento) può quasi figurare come un notturno all'interno del valzer, comunque un momento riflessivo che serve a rendere labili e sfumati i limiti del virtuosismo.
Bruno Cagli