Sonata per pianoforte in do maggiore, op. 34 n. 1


Musica: Muzio Clementi (1752 - 1832)
  1. Allegro con spirito
  2. Un poco andante, quasi allegretto
  3. Finale: Allegro
Organico: pianoforte
Composizione: 1793
Edizione: Clementi, Londra, 1795; André, Offenbach, s. a. (come op. 35)
Dedica: Isabella Savery
Guida all'ascolto (nota 1)

Muzio Clementi «si trova fra due epoche: è contemporaneo, insieme, di Mozart e di Beethoven. Mentre è nutrito di passato, gli batte nelle vene il nuovo sangue romantico. La sua virtù sta nel conciliare questi due termini di due età differenti. Egli è un rinnovatore, ma non un rivoluzionario: la sua arte è in continuo sviluppo ed evoluzione ma sempre coerente e d'accordo con le premesse del passato» (Della Corte e Pannain). Ma Muzio Clementi non è soltanto un precursore di Beethoven, un «ponte» tra Mozart (e Haydn) e il romanticismo, è un'autonoma personalità creatrice. Passato, presente e futuro si confondono in lui in un linguaggio personale, ancorato alla tradizione ma nuovo negli atteggiamenti e nei motivi: ogni elemento è in funzione dell'unità concettuale dell'insieme, sempre validamente assicurata. «Il suo merito - come scrivono ancora Della Corte e Pannain - sta principalmente, non tanto nell'aver concepito e maturato la nuova tecnica, quanto nell'averla messa in attuazione come espressione d'arte».

L'arte di Muzio Clementi è essenzialmente pianistica e nelle Sonate per il nuovo strumento trova l'espressione più compiuta, serrata in organiche architetture, nelle quali l'intensa poesia, la forte carica drammatica, la penetrante inventiva tematica, la vasta concezione degli sviluppi trovano le linee naturali, le direttrici intimamente necessitate della loro composizione in unità di discorso.

Ad un centinaio ammontano le Sonate per pianoforte di Clementi, dalle prime del 1770, che ancora risentono dei modelli scarlattiani, alle potenti concezioni del 1821. Nel 1795 furono pubblicate le due Sonate op. 34 (in do maggiore e in sol minore), la prima delle quali è oggi in programma. Nell'op. 34 l'arte del Clementi si manifesta ormai già pienamente matura, con ricchezza di inventiva, freschezza di svolgimenti e intensità di canto.

Carlo Marinelli


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 7 aprile 1971


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Ultimo aggiornamento 30 ottobre 2013