Le Quattro liriche di Antonio Machado (La primavera ha venido - Ayer soné que veia - Senor, ya me arrancaste lo que yo mas queria - La primavera ha venido) sono considerate uno dei maggiori capolavori della lirica da camera del Novecento: eseguite per la prima volta a Bruxelles nel 1948, l'anno stesso della loro composizione, esse ripropongono (come Rencesvals) quel lirismo estatico di Dallapiccola, dove la ricerca di una essenziale purezza di espressione accomuna in un medesimo vigore emotivo il godimento del fatto letterario e la sua «pietas» di cristiano. La voce umana è «fissata» sull'intreccio di un pianoforte che, sfruttato nelle sue più sottili possibilità timbriche, in certo modo anticipa la versione che di queste Liriche Dallapiccola ha preparato durante il 1964: l'anno, cioè, delle Parole di San Paolo, le quali costituiscono una specie di punto terminale negli approdi poetici del musicista. L'impeto lirico sì adegua al testo di Machado formando quattro pannelli intensi e dorati, uniti fra loro in una sorta di medioevale estasi alleluiatica.
Leonardo Pinzauti
I. | |
La primavera ha venido. Aleluyas blancas de los zarzales floridos! |
La primavera è giunta. Candidi inni di roveti in fiore! |
II. | |
Ayer soné que veia a Dios y que a Dios hablaba; y soné que Dios me oia.. Después soné que sonaba. |
Ieri sognai che vedevo Iddio e che a Dio parlavo; e sognai che Dio m'udiva... Dipoi sognai che sognavo. |
III. | |
Senor, ya me arrancaste lo que yo mas queria. Oye otra vez, Dios mio, mi corazón clamar. Tu voluntad se hizo, Senor contra la mia. Senor, ya estamos solos mi corazón y el mar. |
Signor, già mi strappasti quanto mi era più caro. Ascolta un'altra volta, mio Dio, il mio cuore gridare. Il tuo volere si fece, Signore, contro il mio. Signore, ora slam soli il mio cuore e il mare. |
IV. | |
La primavera ha venido. Nadie sabe cómo ha sido. |
La primavera è giunta. Niuno sa com'è stato. |