Images, prima serie per pianoforte, L 105


Musica: Claude Debussy (1862 - 1918)
  1. Reflets dans l'eau - Andantino molto, tempo rubato (re bemolle maggiore)
  2. Hommage à Rameau - Lent et grave, dans le style d'une sarabande, mais sans rigueur (sol diesis minore)
    Prima esecuzione: Parigi, Soirées d'Art, 14 dicembre 1905
  3. Mouvement - Animé (do maggiore)
Organico: pianoforte
Composizione: 1901 - 1905
Prima esecuzione completa: Parigi, Salle des Agriculteurs, 6 febbraio 1906
Edizione: Durand, Parigi, 1905
Guida all'ascolto (nota 1)

Pierre Boulez: «Estampes (1903), Masques e L'isle joyeuse (1904), i due quaderni di Images (1905-908) segnano la pienezza di una certa forma della scrittura pianistica in Debussy, nella quale Children's Corner (1906-908) costituisce un intermezzo di un certo riposo. Periodo estremamente brillante nell'evoluzione del compositore: non superò mai più quell'utilizzazione delle risorse del pianoforte, quell'impiego specifico del suo timbro e del colore. Con questa serie di raccolte inaugurò una nuova maniera di scrivere per lo strumento, chiamata dalla maggior parte del pubblico impressionismo musicale: mai prima di allora la scrittura pianistica era stata così fluida, varia e sorprendente, anche se era possibile trovarne l'origine precisa in certe pagine di Chopin e di Liszt (...). Queste serie di pezzi per pianoforte, scritte fra il 1902 e il 1908, sono dei monumenti della letteratura pianistica: è inconcepibile che un compositore non ne tenga conto né che un pianista non si procuri la tecnica esemplare che essi esigono».

E' noto che Boulez riserva a tutta l'opera di Debussy un entusiasmo dal quale afferma di avere estratto la sua stessa vocazione di compositore. A parte la possibilità di storicizzare il rapporto Debussy-Ravel-Boulez (operazione che in questa sede ci porterebbe troppo lontano), è indubbiamente certo che la prima serie di Images mette in primo piano una scrittura pianistica aperta alle più insolite soluzioni tecnico-stilistiche, con un'accentuazione, rispetto ai ventiquattro «Preludi», dell'impegno virruosistico, particolarmente marcato in Reflets dans l'eau, nell'ambito del quale la mobilità del discorso musicale si acqueta soltanto nell'episodio conclusivo «dans une sonorité harmonieuse et lointaine»). Caratterizzato, almeno in parte, da un'arcaicizzante prospettiva appare Hommage à Rameau - musicista che Debussy amava con lo stesso impegno con il quale pretendeva di affossare la «pedanteria» drammaturgica di Gluck -, mentre con Mouvement viene ripristinata quella mobilità estrosa che rimane una delle matrici costanti di buona parte dell'opera pianistica di Claude de France.

Giovanni Ugolini


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 16 aprile 1971


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Ultimo aggiornamento 1 luglio 2013