La vida breve

Dramma lirico in due atti

Musica: Manuel de Falla (1876 - 1946)
Testo: Carlos Fernández Shaw

Ruoli: Organico: ottavino, 2 flauti, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, clarinetto basso, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, glockenspiel, triangolo, piatti, grancassa, nacchere, celesta, glockenspiel, chitarra, 2 arpe, archi
Composizione: agosto 1904 - marzo 1905 (varie revisioni successive fino al 1913)
Prima rappresentazione: Nizza, Casino Municipal, 1 aprile 1913
Edizione: M. Eschig, Parigi, 1913
Dedica: alla memoria di Carlos Fernández Shaw
Guida all'ascolto (nota 1)

Nato 14 anni dopo Albéniz e 7 dopo Granados, Manuel de Falla ha contribuito con essi a dare una fisionomia nazionale alla musica spagnola, imponendola in tutto il mondo come uno spaccato artistico e culturale autonomo e dalle caratteristiche ben delineate e precise. Rispetto agli altri due compositori Falla rivela una più spiccata modernità e una ricerca più attenta al linguaggio armonico e strumentale, acquistando una posizione di rilievo in quel movimento di reazione al romanticismo e alle sue espressioni più decadenti. Falla appartiene a quel gruppo di musicisti non particolarmente prolifici come quantità di opere e di lavori sinfonici e cameristici, ma bisogna riconoscere che le sue composizioni riflettono uno scrupoloso senso di perfezione sul piano tecnico e artigianale. Del resto nella produzione di questo autore sono compresi pezzi di indubbio valore musicale, entrati da tempo nel repertorio più popolare, come le Noches en los jardines de España per pianoforte e orchestra (1909-'15) i due splendidi balletti El amor brujo (1915) e El sombrero de tres picos (1919), ai quali vanno aggiunte alcune pagine di linea cameristica e quel singolare gioiello che è El retablo de Maese Pedro (Il teatrino di Mastro Pietro), scritto nel 1922 come adattamento musicale e scenico di un episodio del Don Chisciotte di Cervantes.

Nella attività compositiva di Falla il teatro occupa una posizione rilevante e la sua prima opera è La vida breve, con la quale vinse il concorso dell'Accademia spagnola di Belle Arti; la prima esecuzione ebbe luogo il primo aprile 1913 a Nizza sotto la direzione d'orchestra di Jean Miranné e con il soprano Lillian Grenville e il tenore David Devries nelle parti principali. Successivamente il musicista, visto il successo iniziale, rielaborò ed estese a due atti l'opera, composta sin dal 1905. Il 7 gennaio 1914 La vida breve venne riproposta all'"Opéra Comique" di Parigi sotto la direzione d'orchestra di Franz Ruhlmann e con il celebre soprano Marguerite Carré nelle vesti di Salud. In Italia l'autore tentò di avviare delle trattative con Tito Ricordi, il quale non accettò l'opera e propose al compositore spagnolo di estrarne una suite sinfonica e di scrivere invece un nuovo melodramma su un libretto rifiutato da Puccini.

La vida breve, su libretto di Carlos Fernandez Shaw, è un'opera tipicamente verista nell'impianto musicale e teatrale e si stacca nettamente dal genere della "zarzuela", una specie di operetta solo a tratti cantata e musicata, per assumere i connotati di una vera e propria opera lirica, secondo i modelli della "Giovane scuola italiana" con Mascagni in testa e del dramma psicologico francese con Massenet in primo piano. La vicenda è molto semplice e narra di una ragazza del popolo, Salud, che muore di crepacuore vedendo il fidanzato, Paco, sposare una giovane ricca, Carmela. Insieme a questi personaggi nell'opera ci sono la nonna e lo zio di Salud e si dispiegano danze spagnole dell'Andalusia di varia estrazione, dal fandango alla farruca e alla jota. Non mancano interventi del coro e deliziose chitarrate a commento del festoso matrimonio del giovane fedifrago con la ricca ereditiera Carmela. La partitura contiene delle pagine di indubbio effetto emozionale, come l'intermezzo sinfonico tra il primo e il secondo atto, carico di declamazione tragica, il duetto del primo atto di appassionata e slanciata vocalità (qualche critico ha detto maliziosamente che quest'opera è la Cavalleria rusticana spagnola), la scena della morte di Salud di intensa e concentrata drammaticità e lo splendido motivo di danza andalusa, trascinante e pieno di gioia di vivere, che si ascolta all'inizio del secondo atto, durante i festeggiamenti nuziali. Questa danza di straordinaria felicità inventiva racchiude in modo esemplare lo spirito del folclore spagnolo ed è il momento più esaltante della partitura, la cui morale si riassume in alcuni versi che ritornano più volte, come un leit-motiv esistenziale (Guai alla donna nata sotto un triste destino, guai a chi è nato incudine invece di nascer martello). Al di là di certi limiti dettati dalla scelta del dramma falliano puntato sulla classica equazione di amore e morte, bisogna riconoscere che il discorso strumentale è sempre molto accurato e ricercato nella disposizione e nell'amalgama dei timbri, dimostrando come l'autore sia stato sin dall'inizio della sua carriera un elegante e squisito orchestratore, cercando di assorbire la lezione di Debussy e di Ravel, ma senza esserne un facile imitatore. È vero: l'impostazione e la tenuta delle voci soliste (i cori e le canzoni hanno un colore ambientale diverso) risentono di una matrice più italiana che spagnola e questi aspetti, insieme ad una scarsa teatralità, hanno ridimensionato l'opera, dopo le prime euforie in terra francese. Ciò non toglie che ne La vida breve (è un'ora di musica) si possa cogliere con chiarezza l'onestà professionale di un musicista che ha sempre considerato l'arte come un fatto comunicativo con il pubblico, al di là di qualsiasi mediazione intellettualistica. Ed è questa immediatezza di linguaggio, non importa se attinto al folclore o rielaborato culturalmente, ciò che colpisce direttamente ascoltando questa ed altre composizioni dell'artista di Cadice, la cui importanza non va sottovalutata nel panorama del primo quarantennio della musica europea.


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, piazza del Campidoglio, 4 luglio 1985


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Ultimo aggiornamento 20 febbraio 2016