Masques et bergamasques, op. 112a

Suite orchestrale

Musica: Gabriel Fauré (1845 - 1924)
  1. Ouverture - Allegro molto vivo
  2. Menuet - Tempo di minuetto. Allegretto moderato
  3. Gavotte - Allegro vivo
  4. Pastorale - Andantino tranquillo
Organico: 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani, arpa, archi
Composizione: 1919
Edizione: Durand, Parigi, 1920

I numeri 1 e 3 sono rifacimenti tratti da una sinfonia incompiuta del 1869
Guida all'ascolto (nota 1)

Il divertimento coreografico in un atto Masques et bergamasques, rappresentazione danzata e cantata su canovaccio di René Fauchois, fu commissionato dal principe Alberto I di Monaco e messo in scena a Montecarlo il 10 aprile 1919. In tale lavoro Fauré fece confluire alcune composizioni giovanili (tra cui la Pavane un Intermezzo de symphonie del 1868, la pianistica Gavotte del 1869) accanto ad altre pagine scritte appositamente per la rappresentazione. Tale mescolanza si conserva anche nella Suite tratta dal divertissement: l'Ouverture coincide con l'Intermezzo giovanile, il Menuet è nuovo, la Gavotte è quella composta cinquanta anni prima, la Pastorale è invece datata 1919. La Suite, come altri capolavori di Fauré, si ispira a Watteau tramite Verlaine, che aveva poeticamente rivissuto il mondo aristocratico delle fetes galantes del grande pittore settecentesco. La spiritosa Ouverture assomma l'eleganza e la vivacità mozartiane. Humor e leggerezza informano la nitida scrittura del Minuetto. La Gavotte incede con baldanza giovanile. La Pastorale, che chiude la Suite quando si eseguano i soli pezzi strumentali, è un brano significativo del lirismo pudico di Fauré. La Suite completa dei quattro brani vocali conclusivi comprende ancora un Madrigal con piccolo coro, già composto nel 1884 quale op. 35 su un testo di Armand Silvestre, ove Fauré non si perita di adattare ironicamente il tema di un famoso corale di Bach (Aus tiefer Notschrei' ich zu Dir) alla implorazione di un innamorato alla amata. Seguono due liriche con tenore, trascritte dal canto e pianoforte: Le plus doux chemin, su testo dello stesso Silvestre (op. 87, del 1904), e Claire de lune (op. 46, n. 2, del 1887) su versi di Paul Verlaine, da uno dei quali deriva il titolo generale della Suite. Infine, a suggello di questa è collocata la stessa Pavane op. 50 già eseguita quale pezzo autonomo nel 1888.


(1) Testo tratto dal Repertorio di Musica Classica a cura di Pietro Santi, Giunti Gruppo Editoriale, Firenze, 2001


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Ultimo aggiornamento 22 aprile 2016