Rédemption

Poema sinfonico per soprano, coro femminile, voce recitante e orchestra

Musica: César Franck (1822 - 1890)
Testo: Edouard Blau
  1. Autrefois
    1. Introduction
    2. Que le jour monte ou s'abaisse
    3. Ah! malheur aux vaincus! Cette calmeur s'élève
    4. Nous venons du ciel
    5. Où mènent vos chemins?
    6. Devant la joi nouvelle
  2. Aujourd hui
    1. Interlude (aggiunto nel 1874)
    2. Où sommes nous! (aggiunto nel 1874)
    3. Toujours le chant moqueur! Toujours le cri sauvage!
    4. Nous sommes au ciel bien loin
    5. Le flot se lève
    6. Prier! - le pouvons-nous? - Par une loi fatale
    7. Seigneur, Seigneur, oublie
Organico: 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, 3 tromboni, oficleide, timpani, archi
Composizione: 1871 (revisione 1874)
Prima esecuzione: Parigi, Théâtre de l'Odéon, 10 aprile 1873
Edizione: Hartmann, Parigi, 1872

Nei concerti normalmente, viene eseguito solo l'Interlude n. 7
Guida all'ascolto (nota 1)

Nel decennio successivo al 1870 godettero di larga notorietà, nella vita culturale francese, e parigina in particolare, i poemi sinfonici di scuola tedesca, specie lisztiani.

Nel frattempo però l'opinione pubblica riverberava ancora lo shock del tracollo dell'Impero e della sconfitta nella guerra con i prussiani e fu in un clima di riscossa patriottica che si promosse la costituzione della «Société Natìonale de Musique», nell'evidente intento di segnare l'immancabile revanche dell'«Ars Gallica», in concorrenza tanto con la «Société des Concerts» di Habeneck quanto con i famosi «Concerts Populaires» di Pasdeloup al Cirque d'Hiver, orientate entrambe a riproporre l'ascolto soltanto di composizioni del passato. Al Comitato fondatore della «Société Nationale de Musique» aderirono ben presto, oltre a Franck che ne fu l'ispiratore, compositori come d'Indy, Duparc, Fauré, Massenet, Guiraud, Dubois, Lalo, Chabrier, Bourgault-Ducoudray, Chausson ecc. Franck, che era appena divenuto professore d'organo al Conservatorio - pare anche con l'appoggio di Saint-Saëns - e che stava attendendo alla lunga gestazione dell'oratorio Les Béatitudes, stimolato da vari discepoli a produre qualche lavoro «moderno» per la S.N.M., progettò Rédemption, strutturato inizialmente come «Poema-Sinfonia, per mezzosoprano, coro misto ed orchestra» su un mediocre testo in versi di Edouard Blau: iniziatane la stesura sul finire del 1871, il lavoro risultò ultimato non prima del 7 novembre 1872. Si articolava in due parti, con interventi di canto e pagine corali, rispettivamente evocanti, secondo il poema di Blau, l'umanità aborigena, preda del paganesimo dei sensi e condannata all'odio e alla miseria morale, e poi la salvezza spirituale, propiziata dall'aiuto degli angeli e realizzata dal Redentore; concludeva tale lavoro un vibrante canto di ringraziamento dei fedeli, inneggianti alla Natività. Tra tali due sezioni, fungeva da tramite una musica che, nelle intenzioni dell'autore, doveva corrispondere al «programma» vergato dallo stesso Franck con le seguenti parole: «i secoli trascorrono, il mondo è pervaso di delizia e si evolve sotto il segno di Cristo, la fede prevale su qualsiasi persecuzione, pur se, con l'avvento dell'era moderna, la fede rischia di vacillare e l'umanità di cader preda di tentazioni abiette». Secondo Franck, Rédemption, con il sottotitolo di «Poema-Sinfonia», intendeva realizzare la sintesi sia del sinfonismo a programma di stampo berlioziano sia del poema sinfonico d'ascendenza lisztiana. Ma una cattiva sorte doveva presiedere alle prove per la prima esecuzione di Rédemption, rivelandosi il coro dell'Opera insofferente del giovane Vincent d'Indy, che ne era a capo, l'orchestra perplessa per la composita struttura del lavoro nell'insolita tonalità del fa diesis, la pubblicazione a stampa della musica infarcita d'errori grossolani: anche Edouard Colonne, che s'era visto imporre Rédemption dall'editore Hartmann, con cui non stava in buoni rapporti, dilazionava sempre le prove o le trascurava, dedicandosi invece all'attenta rifinitura dell'oratorio di Massenet, Marie-Madeleine, che gli stava molto a cuore. Non destò quindi soverchia sorpresa l'insuccesso che si ebbe il 10 aprile 1873 alla prima esecuzione di Rédemption, diretta appunto dal Colonne, in una sala che si andò progressivamente svuotando, nel dissenso del pubblico e nel giudizio marcatamente negativo della critica. Su suggerimento di Duparc e pressanti consigli del d'Indy, Franck s'accinse allora a ristrutturare totalmente Rédemption, che conobbe nuove prime esecuzioni parziali, il primo pannello il 16 maggio 1874 alla S.N.M. con la Corale Bourgault-Ducoudray, il pannello finale al Théàtre Ventadour il 16 marzo 1875 ad una manifestazione di beneficenza, l'interludio sinfonico il 19 marzo 1876 ai «Concerts Pasdeloup», mentre si dovettero attendere le riprese del 20 e del 27 dicembre 1896 perché il successo coronasse l'esecuzione integrale di Rédemption, ma Franck era già morto, a quella data, da sei anni circa.

Tra le tante accuse che si mossero in quel tempo a questa travagliata partitura, non mancò quella di «wagnerismo di riporto», per gli interventi dei fiati, i violoncelli raddoppiati dai contrabbassi, un certo clima sensualmente melodico rinvenuto nel vero e proprio «poema sinfonico» intermedio, e puntualmente le cronache del tempo riprodussero una lettera di Duparc a Vincent d'Indy che attestava che «nell'estate del 1872 Franck aveva letto le partiture della Walkiria e del Tristano» ... Scandalo spropositato, all'indomani di Sedan!

Il poema sinfonico che normalmente ormai viene eseguito corrisponde all'interludio strumentale che legava le due parti della stesura iniziale di Rédemption e preannuncia gli analoghi esiti franckiani de Les Eolides (1876), Le Chausseur Maudit (1882) e Les Djinns (1884) - contenendo in nuce anche alcuni presagi della futura Sinfonia in re minore e realizzando, dal soggetto tematico iniziale, una progressiva ascesa strumentale sino alla fanfara delle trombe che, variamente elaborata, conduce alla grandiosa perorazione finale.

Luigi Bellingardi


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 13 febbraio 1977


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Ultimo aggiornamento 23 maggio 2013