La primavera, op. 34

Quadro musicale in re maggiore

Musica: Aleksandr Glazunov (1865 - 1936)
Organico: 3 flauti (3 anche ottavino), 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, clarinetto basso, 2 fagotti, 4 corni, 3 tromboni, bsso tuba, timpani, campane, arpa, archi
Composizione: 1891
Edizione: M. P. Belaieff, Lipsia, 1892
Dedica: Nikolas Sokolow
Guida all'ascolto (nota 1)

Alessandro Glazunow è nato a Pietroburgo il 10 agosto 1865 da Costantino Glazunow, rinomato libraio editore. Fu allievo dell'Jeleukovski pel pianoforte e di Rimsky-Korsakow per il contrappunto e la composizione. Sedicenne appena scrisse la sua prima sinfonia (op. 5) che rifatta nello strumentale "ben quattro volte, fu poi fatta eseguire nel 1882 dal Balakirew e nel 1885 dall'abate Liszt a Weimar con grandissimo successo. Al Listz il Glazunow, quale tributo di gratitudine per l'aiuto e gli incoraggiamenti avutine, dedicò la 2a sinfonia, che egli diresse nel 1889 a Parigi. Nel 1889 fu nominato professore d'istrumentazione al Conservatorio di Pietroburgo, dove dal 1909 egli copre anche la carica di direttore. Dopo Rimsky-Korsakoff il Glazunow è certo la personalità più spiccata e significante fra i moderni compositori russi.

Delle composizioni pubblicate finora citiamo: Per orchestra: Sei sinfonie, cinque suites, quattro ouvertures, due serenate, un poema sinfonico Stenka Razine, le fantasie La Foresta e Il Mare, il quadro sinfonico Kremlino, Per la notte verso la luce, Primavera, Poema lirico, A ricordo di un eroe, Idillio e reverie orientale, Rapsodia orientale, marce, danze ed altri pezzi; inoltre cinque quartetti, un quintetto, suites, sonate ed altre composizioni per pianoforte e strumenti varii, due cantate, varie melodie per canto con accompagnamento di pianoforte e d'orchestra ed i balli Raimonda, Ruses d'amour, Le stagioni.

In collaborazione col suo maestro Rimsky-Korsakow completò per le scene e rifuse lo strumentale del dramma lirico Il principe Igor e della 3a sinfonia di Borodine.

Mentre nelle sinfonie il Glazunow, al pari degli altri compositori della scuola russa, adopera una ricca tavolozza orchestrale e si compiace di bruschi contrasti di colore e di violente opposizioni di ritmi, in questo quadro musicale egli resta raccolto in una elevata semplicità di forma: la sua musica è come un canto di rendimento di grazie che la Natura rivolge, al suo Creatore, poiché dopo l'oppressione del lungo inverno ancora le dona il sole che la rende feconda di nuova vita.

Il soggetto del quadro musicale La Primavera, è delineato nei seguenti versi di Tutcheff posti a guisa d'epigramma sulla partitura:

La primavera s'avanza
e, in un'onda di luce purpurea,
il coro dei dolci e caldi giorni di Maggio
la segue col suo inno gioioso.

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Augusteo, 3 marzo 1912


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Ultimo aggiornamento 24 marzo 2017