Nel 1874, Ibsen chiese a Grieg di creare le musiche di scena per Peer Gynt, il nuovo lavoro che il drammaturgo stava per portare sulla scena. Grieg si mise al lavoro e terminò la partitura (per soli, coro e orchestra) nel 1875. Il 24 febbraio dell'anno seguente, Peer Gynt viene presentato al Teatro di Christiania con grandissimo successo, anche per il musicista, che decide di ricavare dai 23 pezzi che compongono l'intero lavoro (op. 23), due Suites sinfoniche.
Nella Suite n. 2, ordinata nel 1891, Grieg raccoglie altri quattro momenti del dramma di Ibsen. Apre la composizione il Lamento di Ingrid, la figlia del proprietario di Haegstad sedotta da Peer Gynt: un canto supplichevole (Andante doloroso) incorniciato dalle urla rabbiose e sprezzanti del giovane (Allegro furioso). Il secondo brano è un Allegretto vivace che ci riconduce, con una pagina di grande trasparenza strumentale, nell'accampamento arabo dove stanno danzando Ànitra e le altre fanciulle. Siamo quindi all'inizio del quinto atto, a bordo di una nave, nel mare del Nord, in vicinanza della costa norvegese. È il tramonto e scoppia una tempesta. L'orchestra tutta è impegnata in questa descrizione marina (Allegro agitato), dagli evidenti richiami wagneriani (il preludio di Der fliegende Holländer). La violenza degli elementi si placa e, in un pianissimo, si leva improvviso il canto innamorato di Solveig (Andante, quarto atto) che conclude la Suite. È una delle pagine più ispirate di Grieg: appena punteggiati dagli accordi dell'arpa, gli archi sciolgono la dolcissima melodia.