La musica di Med en vandiilje (Con una ninfea, op. 25, n. 4) fluttua proprio "come una ninfea" tra l'ammiccante seduzione del tema, leggero e fantastico, e la pericolosa profondità dello stagno. Il genio di Grieg, a differenza di quello delle acque, non finge affatto di dormire, e si palesa intorbidendo i fondali armonici del Lied e tenendo desta la voce nel suo legato-staccato che già in Schumann era un motivo ipnotico.
Erik Battaglia
Se, Marie, hvad jeg bringer; Blomsten med de rivide vinger. På de stille stremme båren Svam den drammetung i våren. Vil du den til hjemmet vie Faest den på dit bryst, Marie; Bag dens blade da sig dølge Vil en dyp og stille bølge. Vogt dig, barn, for tjernets strømme. Farligt, farligt der at drømme! N0kken läder som han sover; Liljer leger ovenover. Barn, din barm er tjernets strømme. Farligt, farligt der at drømme; Liljer leger ovenover; Nøkken läder som han sover. Se, Marie, hvad jeg bringer; Blomsten med de hvide vinger. På de stille strømme båren Svam den drammetung i våren. |
Guarda, Maria, cosa ti porto, Il fiore dalle ali bianche, Che madido di sogni e quieto Fluttua sull'onda della primavera. Se lo vorrai, appuntalo sul seno. Ma fai attenzione, Maria: Dietro il petalo muto si cela Un profondo abisso. Guardati, bambina, Dall'acqua dello stagno! I suoi sogni Nascondono insidie. Anche il genio delle acque Finge di dormire; Si ricopre di ninfee, Ma finge di dormire. Guarda, Maria, cosa ti porto, Il fiore dalle ali bianche, Che madido dì sogni e quieto Fluttua sull'onda della primavera. |