La Canterina
Intermezzo musicale in due atti, Hob:XXVIII:2
Musica: Franz Joseph Haydn (1732 - 1809)
Libretto: autore ignoto
Personaggi:
- Don Pelagio, maestro di cappella (tenore)
- Gasparina, canterina (soprano)
- Apollonia, sua falsa madre (soprano)
- Don Ettore, figlio di un mercante (soprano)
Organico: 2 flauti, 2 oboi, 2 corni inglesi, 2 corni, archi
Composizione: 1766
Prima rappresentazione: Brno, Mestké Divadlo (Teatro Municipale), 16 settembre 1766
Edizione: G. Henle Verlag, Monaco-Duisburg, 1959
Sinossi:
Gasparina abita con la presunta madre, Apollonia, presso il suo
insegnante di canto, Don Pelagio. La ragazza è attratta dal
giovane Don Ettore, dal quale pretende qualche segno tangibile
d'amore. Questi arriva poco dopo con una collana di diamanti
ma, sorpreso dal maestro di cappella, viene presentato come un
sedicente commerciante di abiti. Stabilito un appuntamento alla bottega
del caffè, Don Ettore viene fatto uscire, e così
anche la madre di Gasparina. Al maestro di musica resta così
libero il campo per dichiararsi alla ragazza, che grazie al ritorno di
Apollonia può evitare di rispondere alle insistenti
profferte amorose. Lasciata la sala, Don Pelagio sente le due donne
prendersi gioco di lui parlando con Don Ettore: infuriato, chiama le
guardie per cacciarle di casa. La ragazza riuscirà tuttavia
a farsi perdonare dal maestro, esibendosi infine in un teatrale
svenimento, cui pone rimedio il pronto intervento degli altri tre
personaggi, e in particolar modo i generosi doni dei due uomini, molto
apprezzati dall'avida canterina.
Struttura musicale
- Che visino delicato
- Moderato (re maggiore) - Aria e recitativo di Apollonia e Gasperino -
2 flauti, 2 corni, archi
- Che mai far deggio?
- Allegro di molto - Recitativo di Don Pelagio - 2 oboi, 2 corni, archi
- Io sposar l'empio tiranno
- Allegro (re maggiore) - Aria di Don Pelagio - 2 oboi, 2 corni, archi
- Che mai far deggio?
- Allegro di molto - Recitativo di Don Pelagio,
Gasperina e Apollonia - 2 oboi, 2 corni, archi
- Scellerata, mancatrice
- Allegro di molto (do maggiore) - Quartetto di Gasperina, Don
Ettore, Apollonia e Don Pelagio - 2 oboi, 2 corni, archi
- Signor mio l'afficio suo
- Allegro ma non troppo (si bemolle maggiore) - Aria di Don Pelagio - 2
oboi, 2 corni, archi
- Non v'e chi mi aiuta
- Allegro di molto (sol minore) - Aria di Gasperina - 2 corni inglesi,
2 corni, archi
- O stelle, aiuto!
- Adagio - Recitativo di Don Pelagio,
Gasperina, Don Ettore e Apollonia - archi
- Apri pur, mia dea terrestre
- Moderato (sol maggiore) - Quartetto di Don
Pelagio, Apollonia, Don Ettore e Gasperina - 2 oboi, 2 corni, archi
Il compositore imbocca con questo intermezzo (forse
già rappresentato a Eisenstadt nell'estate del
1766) la strada del teatro comico, facendo tesoro delle più
moderne esperienze europee (la Cecchina
di Piccinni era andata in scena pochi anni prima).
Il magistero italiano è riscontrabile nei finali,
in particolare in quello del primo atto, che integra l'azione
scenica in un tessuto musicale fortemente unitario, in cui gli
interventi dell'orchestra e delle voci sono unificati
attraverso cellule ritmiche pervasive. Ugualmente rimarchevole
è la fusione di recitativo e aria che caratterizza il primo
brano dell'intermezzo, scelta forse dovuta
all'influenza di un altro operista napoletano, Nicola
Logroscino. Anche l'orchestrazione di questo esperimento
comico di Haydn presenta molteplici motivi d'interesse, come
la presenza in partitura di due corni inglesi, utilizzati
nell'aria di Gasparina "Non v'è chi mi
aiuta", ambientata in un corrusco do minore (tonalità
insolita per questi strumenti). Non meno sorprendente è la
parte dei due corni obbligati nell'aria deliberatamente
‘fuori luogo' "Io sposar l'empio
tiranno", parodia delle convenzioni vocali dell'opera seria.
L'intreccio di questo intermezzo (il maestro di musica
innamorato dell'allieva rapace e senza scrupoli, che gli
preferisce un giovane rivale) figura già nella Dirindina di
Domenico Scarlatti. La collaudata comicità del soggetto
venne ancor più enfatizzata alla 'prima'
con un espediente da commedia dell'arte: il ruolo di Don
Ettore venne interpretato en
travesti da Barbara Dichtler, mentre suo marito Leopold
impersonava, cantando in falsetto, la sedicente madre della canterina.
(1)
"Dizionario dell'Opera 2008", a cura di Piero Gelli, edito da Baldini Castoldi
Dalai editore, Firenze
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Ultimo aggiornamento 25 agosto 2013