Concerto in re maggiore per clavicembalo e orchestra, Hob:XVIII:2


Musica: Franz Joseph Haydn (1732 - 1809)
  1. Allegro moderato
  2. Adagio (sol maggiore)
  3. Finale: Allegro
Organico: clavicembalo (o organo), 2 oboi, 2 corni o 2 trombe, timpani, 2 violini, viola, basso continuo
Composizione: 1767
Edizione: Doblinger, Vienna-Monaco, 1966 in Diletto musicale n. 78
Guida all'ascolto (nota 1)

Il Concerto in re maggiore Hob. XVIII:2 viene indicato nel manoscritto come «Concerto per il clavicembalo». La data di composizione è da collocarsi intorno al 1760. Nel catalogo Breitkopf appare nel 1767. L'Allegro moderato, condotto con la levità e la serenità divenute proverbiali nella musica di Haydn, presenta un'esposizione tematica molto compatta e stringata, nella quale i due temi principali, simili fra loro, si succedono in modo scorrevole. Il solista fa il suo ingresso sulla ripetizione del primo tema, seguito da un breve passaggio modulante che porta a un episodio dal carattere brillante (veloci arpeggi discendenti, agilità varie). Lo sviluppo si apre, come spesso in Haydn, con la riproposizione del primo tema a opera del solista, il quale si lancia poi in veloci arpeggi discendenti, sopra armonie sempre cangianti. I caratteristici ritardi armonici e le trascinanti progressioni discendenti che precedono la ripresa evocano sensazioni ancora barocche.

L'Adagio molto, strutturato nella canonica fórma bipartita, presenta un tema principale semplicissimo, costituito da note appoggiate dai violini primi sopra un morbido tappeto rtmico armonico di violini secondi, viole e bassi dal sapore quasi mozartiano. Il solista riprende poi il tema principale, subito elaborandolo e impreziosendolo con numerosi abbellimenti melodici. La seconda parte ha carattere di sviluppo: annunciato dagli archi, ritorna il tema principale all'organo, ora in nuove tonalità; il ripiegamento verso la tonalità in minore avviene in un episodio dominato dalle evoluzioni del solista sopra l'incessante accompagnamento in semicrome staccate degli archi. Una breve cadenza del solista porta infine alla tradizionale coda orchestrale.

L'ultimo movimento, Allegro, è una pagina piena di «buonumore» musicale; il suo tema principale, vivace e brillante, viene presentato in imitazione da violini, viole e bassi. L'ingresso del solista (che ribadisce il tema principale) dà inizio a un vivace dialogo musicale con l'orchestra.

Lo sviluppo viene condotto dall'organo sopra le leggere crome staccate degli archi con la ripetizione in tonalità diverse di uno spunto motivico tratto dal tema principale. Un episodio di transizione (lungo pedale di dominante dei bassi sopra una linea melodica discendente che procede quasi «a singhiozzo») prepara la ripresa del tema principale (re maggiore), seguita da un brillante episodio solistico ritmicamente serrato.

Alessandro De Bei


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 176 della rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 22 febbraio 2014