Divertimento (Sestetto) in mi bemolle maggiore "Echo", Hob:II:39


Musica: Franz Joseph Haydn (1732 - 1809)
  1. Adagio (in mi bemolle maggiore)
  2. Allegro (mi bemolle maggiore)
  3. Minuetto (mi bemolle maggiore) e Trio (do minore)
  4. Adagio (si bemolle maggiore)
  5. Presto (mi bemolle maggiore)
Organico: 2 gruppi di 2 violini e basso disposti in due locali attigui
Composizione: 1761

Attribuzione incerta
Guida all'ascolto (nota 1)

II più recente catalogo delle opere di Haydn contenuto nell'Enciclopedia «La musica» (Torino 1966) in calce alla voce dedicata da Hans Ferdinand Redlich al musicista austriaco reca questa composizione col n. 39, con la data 1761 (seguita da un eloquente punto interrogativo) e con la seguente nota esplicativa: «da eseguirsi con due violini e violoncello da una parte e da due violini e un violoncello da un'altra a distanza». Il Geiringer in una biografia critica di Haydn spiega che questa composizione si configura come un doppio trio d'archi, e che il secondo complesso originariamente suonava in una stanza diversa dal primo, ricercandosi con questo accorgimento un effetto stereofonico sia pur semplice esemplato dalle ricerche di musica «spaziale» operata in Venezia dai Gabrielli, ricerche che sarebbero venute a conoscenza di Haydn attraverso Sammartini. Lo stesso Geiringer ricorda che Richard Strauss nell'edizione tedesca del trattato di strumentazione di Berlioz, sostiene che in questo lavoro ancor più che nei «Quartetti» e nei «Sestetti» si comincia a sviluppare in embrione la propensione di Haydn al movimento polifonico delle parti, sicché in questo senso il «Divertimento» stasera in programma anticiperebbe lo stile cameristico moderno.

Che i cinque movimenti di questa composizione — l'ultimo è una ricapitolazione dei quattro precedenti — contengano tutte queste novità sembra un po' dubbio alla gran parte della critica, al punto che un'opera popolare ma seriamente divulgativa come il «Grove's dictionary of music and musician» non la riporta nel suo catalogo ed anzi esprime forti dubbi sulla stessa sua autenticità scrivendo: «Il pezzo per quattro violini e due violoncelli chiamato «gli echi» può o non può essere del compositore». Accorda comunque col Redlich per quanto riguarda la datazione ricordandolo, insieme a un «Concerto per corno», a dodici «Minuetti» per orchestra del 1762 e alla favola pastorale «Aci e Galatea» del gennaio 1763.

La datazione in questa approssimazione consente comunque di situare questo «Divertimento» in un preciso momento della biografia haydniana, nel periodo cioè che coincide con le prime «Sinfonie» e i primi «Quartetti» e pertanto precede la maturazione definitiva del linguaggio del musicista austriaco e il definitivo approdo a quelle certezze sulle forme che dovevano assicurare ad Haydn il posto che gli è riservato nella storia della musica. Questo «Divertimento in mi bemolle maggiore» ci riporta invece al primo periodo dell'impiego di Haydn come vice Kapellmeister presso la corte dei principi Esterhazy - la sua nomina data al 1° maggio del 1761 - quando il maestro spinto a produrre dall'entusiasmo generoso dei suoi nuovi padroni scrisse in pochissimo tempo 21 «Trii» per due violini e violoncello in forma di «Divertimento», 126 «Trii» («Divertimenti») per baryton, violino e violoncello, «Divertissement», «Notturni», «Feldpartiten». Tutte composizioni - e tra esse il «Divertimento» che si esegue stasera - nelle quali «l'evoluzione rilevabile nel Quartetto e nella Sinfonia non si ripete restando esse decisamente sul versante settecentesco della musica haydiniana, sia sul piano linguistico' che sul piano formale.

Gianfilippo De Rossi


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto del Maggio Musicale Fiorentino,
Firenze, Teatro La Pergola, 24 maggio 1973


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Ultimo aggiornamento 26 febbraio 2020