Quartetto per archi n. 44 in si bemolle maggiore, op. 50 n. 1, Hob:III:44

"Preußisches Quartett Nr. 1" (Quartetto prussiano n. 1)

Musica: Franz Joseph Haydn (1732 - 1809)
  1. Allegro (si bemolle maggiore)
  2. Adagio non lento (mi bemolle maggiore)
  3. Menuetto (si bemolle maggiore) e Trio
  4. Finale. Vivace (si bemolle maggiore)
Organico: 2 violini, viola, violoncello
Composizione: Eisenstadt, Esterhàza, 16 settembre 1787
Edizione: Forster, Londra, 1787
Dedica: Federico Guglielmo II, imperatore di Prussia
Guida all'ascolto (nota 1)

Maestro di cappella del principe Nicola Esterhazy, Haydn rimase fino al 1790, l'anno in cui il principe morì, legato ai suoi doveri di musicista di una corte isolata. Il principe si trasferiva nella capitale per pochi mesi all'anno, e malgrado la fama di Haydn già attorno al 1775 cominciasse a diffondersi nell'impero austriaco, e gli editori si interessassero alla sua musica, il compositore ebbe soltanto contatti sporadici col mondo viennese. Nel ritiro di Esterhaz Haydn aveva però contribuito come nessun altro allo sviluppo del nuovo contrappunto, il contrappunto concertante, di cui i Sei quartetti op. 33 costituiscono il modello. I quartetti furono composti nel 1781, e dedicati al Granduca Paolo di Russia che Haydn aveva conosciuto quell'anno a Vienna; nella stessa occasione aveva incontrato Mozart, il quale aveva da poco lasciato il servizio dell'Arcivescovo di Salisburgo.

E' noto come i quartetti russi spinsero Mozart all'emulazione, come questi divenne il miglior amico di Haydn, a cui nel 1785 il salisburghese dedicò i suoi sei quartetti op. 1, frutto dello studio dell'op. 33. Nel 1785 Haydn, dopo aver ascoltato gli ultimi tre quartetti a lui dedicati, aveva riconosciuto in Mozart «il più grande compositore che egli conoscesse di persona o di fama», e rispose con i sei quartetti op. 50, dedicati al re Federico Guglielmo di Prussia. Haydn ha 55 anni, ed il suo cantabile si distende attraverso piccole cellule generatrici, che divengono i pilastri della costruzione concertante.

L'Allegro iniziale del Quartetto in si bemolle maggiore op. 50 n. 1 trae da Mozart (introduzione del Quartetto K. 465) l'idea di un discorso continuo, introdotto da un ribattuto del basso. Ma caratteristica di Haydn è l'assenza di tensione, il distendersi soave dell'idea generatrice che assieme ad un ponte in terzine sarà la sola cellula tematica del pezzo. L'Adagio non lento è un Lied di 6 + 6 battute precedute da anacrusi, il metro regolare preferito dal compositore. Seguono tre variazioni, la seconda è in minore, e una variazione con coda. Il Minuetto cadenza due volte con una discesa cromatica, altro elemento del pathos mozartiano, mentre il Trio ha i tratti delicati dell'arguzia haydniana. Il Finale presenta una fusione della forma sonata e del rondò. Eccelle per maestria contrappuntistica ed estro delle sorprese, il corrispettivo haydniano della dialettica, che resta in lui ancorata al dialogo, ed evita lo sviluppo drammatico.

Gioacchino Lanza Tomasi


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 17 dicembre 1975


I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi diritto.


Ultimo aggiornamento 1 novembre 2015