Sinfonia n. 103 in mi bemolle maggiore "Mit dem Paukenwirbel" (col rullo di timpani), Hob:I:103

Sinfonia di Londra n. 8

Musica: Franz Joseph Haydn (1732 - 1809)
  1. Adagio (mi bemolle maggiore); Allegro con spirito
  2. Andante piu tosto Allegretto (do minore)
  3. Minuet (mi bemolle maggiore) e Trio
  4. Finale: Allegro con spirito (mi bemolle maggiore)
Organico: 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani, violino solista, archi
Composizione: Londra, 2 Marzo 1795
Prima esecuzione: Londra, King's Theatre, 2 Marzo 1795
Edizione: André, Offenbach, 1799
Guida all'ascolto (nota 1)

Composta nel 1795, la Sinfonia n. 103 in mi bemolle maggiore fu eseguita la prima volta il 2 marzo dello stesso anno al King's Theatre in Haymarket di Londra, nel quarto concerto della stagione dell'Opera Concerts. Presiedeva all'esecuzione Haydn in persona, seduto al clavicembalo o al pianoforte secondo la vecchia consuetudine, ormai meramente cerimoniale, del basso continuo. È la penultima delle sinfonie "londinesi", detta "col rullo di timpani" perché un sommesso e solitario mi bemolle rullato dei timpani, di durata indeterminata, cioè con corona, si fa sentire all'inizio e verso la fine del primo tempo. Il grave disegno, legato lentamente e pianamente snodato dai soli bassi (fagotti, violoncelli, contrabbassi), subito dopo il rullo sostanzia parte dell'elemento tematico dell'Allegro con spirito seguente, dove si individuano comunque un agile tema principale in 6/8 e un leggero tema secondario come di valzer. Poco prima della conclusione del movimento, l'Adagio della introduzione interrompe brevemente l'Allegro con spirito, per far ascoltare di nuovo il rullo di timpani e il meditativo disegno dei bassi, e lasciar quindi riprendere il tempo veloce in una stringata coda. L'Andante adotta la forma del tema con variazioni, ma Haydn l'applica ingegnosamente a due temi distinti, ancorché molto somiglianti, entrambi di estrazione popolare (probabilmente croati), l'uno esposto piano dai violini, in do minore, l'altro enunciato forte dagli oboi e dai violini, in do maggiore; cosi maggiore e minore si alternano, entro le tante sorprese che il brano riserva, fra cui quella di una variazione dedicata al violino solo, e quella di una coda ricca di immaginativa e di armoniche prelibatezze. Il Minuetto contrappone ancora una volta il vigore della prima parte alla leggerezza del Trio. E il turbinoso Allegro con spirito gioca su due temi, quasi nei modi non rigorosi di una doppia fuga (l'uno esposto subito dai soli corni e identificato nella loro tipica fanfara, l'altro immediatamente subentrante) dei violini primi, che costituirà lungo tutto il finale e per tutta l'orchestra l'elemento ostinato e irresistibile.


(1) Testo tratto dal Repertorio di Musica Classica a cura di Pietro Santi, Giunti Gruppo Editoriale, Firenze, 2001


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Ultimo aggiornamento 18 maggio 2016