La breve Sinfonia n. 2 (in do maggiore Hob. I n. 2) potrebbe risalire sia ai primi anni di servizio ad Eisenstadt sia al tempo del precedente incarico di Kapellmeister che Haydn ebbe alla corte del Conte Morzin. Costui, che viveva a Vienna ma trascorreva i mesi estivi a Lukavec, assunse Haydn nel 1759 ma, a seguito di un dissesto finanziario, fu costretto a sciogliere l'orchestra di corte dopo circa un anno. Il musicista ebbe allora l'occasione di passare alle dipendenze della nobile famiglia ungherese. Molto differente per carattere dalla sinfonia che la precede nel catalogo redatto dal musicologo olandese Antony von Hoboken, questo lavoro sembra ancora una volta rimandare al mondo del Concerto Grosso barocco, soprattutto col ritmo puntato del movimento iniziale, ma si fa notare in particolare per una caratteristica, ovvero l'assenza di segni di ritornello in tutti e tre i movimenti in cui si articola. Questa scelta sembra accentuare anche il carattere di divagazione che sembra possedere l'Andante, mentre nel caso del finale, in tempo ternario, l'assetto formale risulta essere quello di un Rondò.
Giorgo Cerasoli