Sinfonia n. 50 in do maggiore, Hob:I:50


Musica: Franz Joseph Haydn (1732 - 1809)
  1. Adagio e maestoso (do maggiore); Allegro di molto
  2. Andante moderato (sol maggiore)
  3. Minuetto (do maggiore) e Trio (fa maggiore)
  4. Finale: Presto (do maggiore)
Organico: 2 oboi, fagotto, 2 corni, 2 trombe, timpani, archi
Composizione: Eisenstadt, 1773
Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1950-1951 in Larsen: J. Haydn Kritische Gesantausgabe
Guida all'ascolto (nota 1)

La Sinfonia in do maggiore n. 50 trae verosimilmente origine dalle perdute musiche di scena per Der Götterat, Hob:XXIXa:1a (il giudizio degli Dei), prologo all'opera per marionette Philemon und Baucis, Hob:XXIX:1a (libretti rispettivamente di Philipp Georg Bader e Conrad Gottlieb Pfeffel), rappresentato a Esterháza, alla presenza dell'imperatrice Maria Teresa, nel settembre 1773. Oggi si ritiene che i primi due movimenti, ai quali in seguito Haydn aggiunse il Minuetto e il Finale per completare la sinfonìa, fossero l'ouverture a Der Götterat. Forse anche per la sua natura composita, il lavoro denota la compresenza dì tendenze innovative (per esempio l'introduzione lenta, elemento non comune nella sinfonie di Haydn prima degli anni Ottanta, e l'ingegnosa concezione formale del Menuet) e conservatrici (è il caso della strumentazione dell'Andante moderato).

Il movimento iniziale si apre con una solenne introduzione, Adagio e maestoso, in metro ordinario (4/4). L'introduzione è caratterizzata dal motto all'unisono, che disegna un arpeggio ascendente, e dalla scansione dì figure in ritmo puntato. Questa gestualìtà compositiva nel codice retorico settecentesco allude a un senso di regale e divina maestà; nell'ouverture teatrale preparava evidentemente l'apparizione sulla scena degli dei; l'introduzione sì conclude con una sospensione sull'accordo di dominante. Una costante pulsazione ritmica innerva l'Allegro di molto, in metro ternario (3/4) e nella consueta forma di sonata. In entrambi i temi dell'Esposizione, alle frasi più cantabili e in piano degli archi rispondono frasi a pieno organico, in forte, e con motivi di fanfara. Dal primo gruppo tematico, in do maggiore, sì arriva, attraverso la transizione, a! brevissimo secondo tema, in sol maggiore, che assume anche la funzione di epilogo dell'Esposizione; segue il ritornello dell'Esposizione. La sezione di Sviluppo è avviata da una tiratura cromatica discendente dei violini, ma l'elaborazione, che tocca le tonalità dì re minore e poi di fa maggiore, si fonda sul materiale del primo gruppo tematico e della transizione. La Ripresa ripercorre fedelmente il tracciato dell'Esposizione: primo gruppo tematico, in do maggiore, transizione e secondo tema [1.06], ora anch'esso in do maggiore; segue il ritornello dì Sviluppo e Ripresa.

Come già si accennava, l'Andante moderato presenta un'orchestrazione retrospettiva che limita molto l'apporto del fiati e comporta una parte di violoncello solo a raddoppiare, all'ottava grave, ia lìnea melodica dei violini. Di fatto, è il movimento nel suo complesso ad apparire conservatore nel segno dello stile galante: le maestose figure puntate che si riallacciano all'introduzione lenta si alternano con più morbide sequenze di terzine. L'Esposizione è affidata ai soli archi (con i fagotti che raddoppiano il basso ad libitum). Il primo tema, in sol maggiore, offre una cantabilità semplicemente fiorita e il secondo, in re maggiore, è organica prosecuzione del primo, fungendo anche da epilogo dell'Esposizione; seguono il ritornello dell'Esposizione e quindi una brevissima riconduzìone. Nella Ripresa Haydn introduce un tocco di novità chiamando in causa gli oboi, tanto nel primo tema, In sol maggiore, quanto nella chiusa del secondo, ora anch'esso come da regola nella tonalità d'impianto.

Il movimento di maggior originalità della sinfonia è senza dubbio il Menuet, dove Haydn fa convergere il tradizionale schema binario con una forma di sonata in miniatura. Nella prima parte si può infatti scorgere un'Esposizione di sonata: al tema principale di fanfara, forte, con ottoni e timpani, in do maggiore, succedono la transizione e il tema secondario, in sol maggiore, piano, dei soli archi; segue il ritornello della prima parte. Alla seconda parte corrispondono poi le sezioni dello Sviluppo e della Ripresa. Riappare la testa del tema principale con l'elaborazione In imitazione e in minore del tema secondario, sino alla ricapitolazione del tema principale in do maggiore, della transizione e del tema secondario in do maggiore; segue il ritornello della seconda parte. Il Trio non ha soltanto una struttura eccezionalmente unitaria anziché binaria, ma si delìnea anche come una sorta di ulteriore sviluppo del Menuet. Dopo la ricomparsa della testa del tema dì fanfara del Menuet, l'oboe solo raddoppiato dai violini I propone una nuova idea lirica, in fa maggiore, dall'instabile ritmo armonico, articolata in due frasi identiche tranne che nella chiusa; idea che è immediatamente ripetuta. Una progressione armonica ascendente finisce per polarizzare in maniera inattesa il discorso sulla dominante di la minore e su un arpeggio discendente dell'oboe; il collegamento con la susseguente ricapitolazione del Menuet avviene dunque più per mezzo di una giustapposizione che attraverso una connessione sintattica. Segue, come da convenzione, la ripetizione del Menuet.

Il Presto finale monotematico è uno dì quei movimenti in cui Haydn coniuga sapientemente invenzione, raffinatezza e concisione compositiva, Nell'esposizione del gruppo tematico in do maggiore il tema principale, suonato dagli archi, incomincia come un contrappunto a due parti cui si alternano frasi all'unisono; poi entrano anche fiati e timpani e il gruppo tematico si conclude con quattro accordi dissonanti. La polarizzazione della tonalità della dominante, sol maggiore, è ottenuta col ritorno dello stesso gruppo tematico; segue il ritornello dell'Esposizione. Nello Sviluppo l'elaborazione utilizza il materiale dell'Esposizione in una serie di progressioni armoniche; il tema in contrappunto a due parti riappare in fa maggiore e quindi in sol minore, culminando entrambe le volte in robusti passaggi accordali contraddistìnti dalla rapida alternanza in contrattempo di archi e fiati. Il collegamento armonico con la Ripresa è identico a quello tra i! Trio e il «da capo» del Menuet nel movimento precedente. Nella Ripresa il gruppo tematico ritorna due volte in do maggiore; segue il ritornello di Sviluppo e Ripresa.

Giuseppe Fertonani


(1) Testo tratto dal libretto del CD AM 141-2 allegato alla rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 11 maggio 2011