Partita (Divertimento) in sol maggiore, Hob:XVI:6


Musica: Franz Joseph Haydn (1732 - 1809)
  1. Allegro
  2. Minuetto e Trio (sol minore)
  3. Adagio (sol minore)
  4. Allegro molto
Organico: clavicembalo o pianoforte solo
Composizione: 1766
Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1800-1806 in Oeuvres complètes de J. Haydn
Guida all'ascolto (nota 1)

Non si dice certo cosa nuova o sorprendente se si constata che le Sonate pianistiche di Haydn figurano assai più raramente nei programmi concertistici di quanto non accada per i lavori consimili degli altri due grandi rappresentanti del classicismo viennese, cioè Mozart e Beethoven. Questo fatto potrebbe venir spiegato (e, infatti, molto spesso viene effettivamente spiegato) affermando che, nell'insieme della sua produzione, le Sonate di Haydn non avrebbero un peso qualitativo paragonabile a quello dei Quartetti, delle Sinfonie o degli Oratorii. Scrive, per esempio, Alfredo Casella, nel suo libro Il Pianoforte: «Haydn era un grande genio in materia orchestrale, ma non altrettanto dominava la tastiera, ed infatti sono rari, in tutta la sua folta produzione pianistica, gli atteggiamenti di vera virtuosità...». Questa proposizione non comporta però affatto una negazione delle intrinseche qualità musicali di queste opere: anzi, essa sottintende che i valori puramente musicali vi prevalgono su quelli meramente strumentali. Ed è, appunto, questa carenza di incentivi virtuosistici ed anche di allettamenti esteriori di ordine patetico-sentimentale che rende le Sonate haydniane meno popolari presso gli interpreti, ancora prima che presso gli ascoltatori. Come ricordava giustamente Thomas Mann nella sua prefazione alla biografia di Haydn dovuta al Jacob, la musica haydniana «è al di là sia del piacevole che, del severo». Questo vale particolarmente per le Sonate nelle quali più chiara si manifesta l'equazione tra trascendentale purezza estetica e «ingenuità», intendendo questo ultimo termine nella sua accezione ideale.

Le edizioni tradizionali delle Sonate per pianoforte di Haydn racchiudevano 34 lavori. L'edizione completa in tre volumi pubblicata nel 1918 a Lipsia dalle edizioni Breitkopf & Härtel include invece ben 52 Sonate. Bisogna precisare però che l'autenticità di una diecina di queste Sonate viene revocata in dubbio.

Nel «Catalogo tematico-bibliografico» pubblicato a Magonza nel 1957 da Anthony van Hoboken, questa Sonata porta il numero d'ordine 6. In alcune antiche edizioni essa viene designata anche col titolo «Divertimento». Sia l'articolazione in quattro movimenti (la maggior parte delle Sonate haydniane ne presenta solo tre) che la tematica con i suoi motivi ritmico-melodici affini a forme di danza, possono spiegare l'ambivalenza formale che si manifesta nella diversità dei due titoli. La Sonata fu pubblicata nel 1766, ma secondo l'opinione degli specialisti dell«'Haydn Institut» di Colonia (che sono impegnati da alcuni anni nel riesame critico di tutta l'opera del compositore) «certe particolarità del manoscritto originale dimostrano che l'opera è. stata composta non più tardi del 1760». Come s'è detto, il lavoro è articolato in quattro tempi: un vivace Allegro; un elegante Minuetto con relativo Trio in minore; un Adagio ugualmente; in sol minore, caratterizzato da un'ampia melodia di sapore flautistico (nelle prime Sonate di Haydn molti temi sembrano derivati da idee concepite in funzione di strumenti diversi dal pianoforte, tant'è vero che alcune potevano venir eseguite in duo con un violino o un violoncello); un gaio e brillante finale, Allegro molto, in un danzante ritmo ternario.

Roman Vlad


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 20 aprile 1967


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Ultimo aggiornamento 7 giugno 2016