Trio in re maggiore per pianoforte, violino e violoncello Hob:XV:7


Musica: Franz Joseph Haydn (1732 - 1809)
  1. Andante
  2. Andante (re minore)
  3. Allegro assai
Organico: clavicembalo, violino, violoncello
Composizione: Eisenstadt, Eszsterhàza, 26 novembre 1785
Edizione: Artaria, Vienna, 1786
Guida all'ascolto (nota 1)

Nel Trio in re maggiore Hob. XV:7, organizzato in tre tempi, vediamo come il primo sia un elegante Andante organizzato nella sequenza di tema principale seguito da cinque variazioni. Il profilo del tema delle variazioni è suddiviso in due grandi arcate motiviche molto espressive e viene esposto in modo solenne dal trio strumentale. Nella prima variazione è il violino ad assumere un ruolo di protagonista, quando enuncia con squisita gentilezza il tema variato, mentre il fortepiano ricama preziosi ricami sonori paralleli; nella seconda tocca alla tastiera, ben contrappuntata da violino e violoncello, condurre con forza e autorità il discorso, mentre nella terza è il violino, nel registro medio-basso, a far sentire il suo denso canto: si vede dunque come, nel complesso, Haydn distribuisca alternativamente e con equilibrio i pesi strumentali, permettendo a ogni strumento di emergere con la propria personalità senza nascondere alcuno in ruoli di secondo piano, e perciò stesso sposando perfettamente il concetto di stile discorsivo e intrecciato del trio. Nella quarta variazione emerge un discorso più poetico e cantabile, mentre nella quinta, intensa e vibrante, ecco lo slancio dell'intero gruppo nel definire in modo perentorio la stretta conclusiva. Il tempo di mezzo è un meditativo Andante in cui fortepiano e violino dialogano con pacata serenità e dove sono le tinte espressive a spiccare: con l'uso sapiente del tono minore, il ricorso a un fraseggio quasi vocale e sospirante, ricco di abbellimenti non esteriori, di armonie struggenti e partecipate. La sensazione è di ritrovare una couleur locale in grado di riverberare l'ambientazione di quelle che saranno le commoventi romanze beethoveniane o di assaporare la magia degli andanti mozartiani dei concerti per pianoforte e orchestra. Irrompe ora il tempo conclusivo, l'Allegro assai in forma di esuberante rondò-sonata. Il tema ritornello, dalla cristallina brillantezza, consiste in una sorta di eccentrica, originalissima melodia tzigana che nella sua forza motrice sembra tutto travolgere, mentre si alterna, conservando ancora spinta e forza propositiva, a pittoreschi episodi-diversivo in cui è dato libero spazio alla fisicità strumentale e all'agilità tecnica; improvvisi momenti di pausa, sospensioni, finte riprese, giochi di alternanze tra strumenti dentro il fitto e travolgente scambio tematico, teatrali cadenze, fanno vedere anche il lato imprevedibile, ironico e gioioso di "papà Haydn" che così, tutto d'un fiato, fa concludere il movimento.

Marino Mora


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 232 della rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 26 luglio 2014