Konzertmusik per pianoforte, ottoni e due arpe, op. 49


Musica: Paul Hindemith (1895 - 1963)
  1. Ruhig gehende Viertel
  2. Lebhaft
  3. Sehr ruhig. Variationen
  4. Mäßig schnell, kraftvoll
Organico: pianoforte solista, 4 corni, 3 trombe, 2 tromboni, basso tuba, 2 arpe
Composizione: luglio - agosto 1930
Prima esecuzione: Chicago, Orchestra Hall, 12 ottobre 1930
Dedica: Elizabeth Sprague Coolidge
Guida all'ascolto (nota 1)

Dedicata a Elizabeth Sprague Coolidge, la Konzertmusik op. 49 fu composta da Hindemith nei primi mesi del 1930 durante uri soggiorno amburghese e sottoposta a rielaborazione nel 1949 a Londra in occasione di un festival di musiche del suo autore. La «prima» del lavoro era avvenuta comunque nell'ambito del Coolidge Festival di Chicago il 12 ottobre 1930.

Il concetto informatore di questa composizione, scritta al bivio tra l'aggressiva prima maniera hindemithiana e la fase liricizzante e meditativa che avrebbe caratterizzato la maturità del musicista, riporta all'estetica barocca della contrapposizione concertante tra due o più sorgenti sonore, secondo una metodologia abbastanza tipica di quest'autore. Sostiene Heinrich Strobel, nell'op. 49, la presenza di un melos modale che «fa riemergere saltuarie tinte idilliache di lavori anteriori, come il ciclo liederistico Die junge Magd, assimilando dalla linfa sotterranea del canto tedesco una cantilena tipologicamente medievale, dal respiro ampio e solenne, avvertibile nell'incipit del primo movimento, oltre a ritmi di derivazione pastorale presenti nel Finale».

La Konzertmusik è introdotta da un Tranquillo e scorrevole con gli ottoni in preminenza ad enunciare il primo soggetto, ed il pianoforte a délineare, per giustapposizione, la seconda idea. Fanno seguito l'impronta classicistica del Vivace, aperto dal pianoforte solo con esposizione fugata, e una serie di Variazioni dal tono brioso in cui va apprezzata la singolare coesione coloristica dell'incontro piano-arpe. Conclude l'opera una sezione Moderatamente mosso ed energico di grande rilievo fonico. In sostanza l'op. 49 sembra por sigillo al periodo creativo più originale del musicista tedesco, fondato sulla cosciente e compiacente maestria del far musica con qualsivoglia linguaggio e materiale sonoro.

Aldo Nicastro


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 19 gennaio 1975


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Ultimo aggiornamento 30 aprile 2014