Tema con quattro variazioni (Die vier Temperamente)

per pianoforte e orchestra d'archi

Musica: Paul Hindemith (1895 - 1963)
  1. Thema - Moderato. Allegro assai vivo
  2. Melancholich - Langsam. Presto. Langsamer Marsch
  3. Blutrünstig - Walzer
  4. Phlegmatisch - Moderato. Allegretto. Allegretto scherzando
  5. Cholerisch - Vivace. Appassionato
Organico: pianoforte, archi
Composizione: agosto - novembre 1940
Prima esecuzione versione orchestrale: Boston, Symphony Hall, 3 settembre 1940
Prima rappresentazione versione per balletto: New York, Ballet Society, 20 novembre 1946
Guida all'ascolto (nota 1)

Di tutt'altro spessore, ma ancora una volta senza quello sfacciato istrionismo tipico dei concerti per pianoforte e orchestra sono le Variazioni "Die vier Temperamente" che Hindemith preparò nel 1940 per un balletto di Balanchine e che furono eseguite in forma concertistica a Boston nel settembre di quell'anno.

Come mostra anche questa pagina, la figura artistica di Paul Hindemith, dal punto di vista della collocazione estetica nel secondo Novecento, è decisamente problematica. Egli infatti intraprese la sua carriera dopo la Prima guerra mondiale, ma, inizialmente, divenne noto soprattutto come grande virtuoso di viola, strumento col quale ottenne subito grande fama ed importanti riconoscimenti.

Contemporaneamente però iniziò anche la carriera di compositore, creando uno stile nel quale cercava una via che prescindesse dalla scuola dodecafonica viennese, attraverso un nuovo, personale linguaggio antiromantico che poggiava le sue salde basi sul contrappunto, utilizzato per evitare ogni sentimentalismo.

Solo dopo il 1935, anno di realizzazione di Mathis der Maler, Hindemith smorzò questa spinta al rinnovamento, ritrovandosi in una sorta di isolamento artistico che trovava le sue ragioni nel clima politico sempre più pesante che si andava instaurando in Germania e che ne motivò il suo trasferimento temporaneo negli Stati Uniti.

Non è un caso che, man mano che la situazione storica a lui circostante andava peggiorando "le sue innovazioni stilistiche e di linguaggio venissero sospese, e si rivelasse, col passare del tempo, al di là della burrascosa esperienze iniziali, il musicista legato strettamente alla tradizione artigianale della 'fabbriceria' germanica". (Gentilucci)

Hindemith smussò insomma gli angoli più duri del suo stile, e quasi ammiccando al pubblico, lasciò quasi andare il cuore, moderandone gli slanci con una solidissima struttura musicale.

E se il pathos neoromantico era proprio ciò da cui il mondo musicale del Novecento voleva allontanarsi, Hindemith invece sembra man mano ritornare a questo modello espressivo facendone specchio del proprio disagio interiore.

I Quattro temperamenti non devono sembrare uno strano approdo di questo compositore partito come neoclassico costruttivista che piega l'amato principio della variazione ad un contenuto, seppure non troppo vincolante, ma extramusicale.

I quattro temperamenti in questione sono quelli dell'animo umano, tramandati dall'antichità e dal Medio Evo: musicalmente il carattere esteriore di ciascuno di essi - il melanconico, il sanguigno, il flemmatico e il collerico - è reso attraverso una variazione del nucleo tematico di partenza.

La motivazione extramusicale suggerisce ad Hindemith però solo una caratterizzazione esteriore per una pagina che trova poi nella sua struttura interna le proprie motivazioni artistiche. Così un Presto che poi si trasforma in marcia serve al compositore per tratteggiare la variabilità del melanconico, mentre un Valzer, lontano dalle grazie salottiere, ma pieno di vitalismo popolaresco e semplice ben si adatta al sanguigno. Il flemmatico non poteva che suggerire un tempo moderato, mentre, alla fine, il collerico dà vita ad una pagina tutta soprassalti, dove non si può non leggere un chiaro intento di descrittivismo non solo psicologico, ma anche fisico.

Maria Chiara Mazzi e Marco Marica


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 28 gennaio 1999


I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi diritto.


Ultimo aggiornamento 18 gennaio 2015