Což ta naše bříza (La nostra argentea betulla), IV/22

per coro maschile a cappella

Musica: Leós Janàček (1854 - 1928)
Testo: Eliška Krásnohorská
Organico: coro maschile senza accompagnamento
Composizione: 1893
Prima esecuzione: Brno, Svatopluk, 21 maggio 1893
Edizione: in Památník Svatopluka, Brno, 1893
Testo (nota 1)

LA NOSTRA ARGENTEA BETULLA

Perché la nostra argentea betulla nel cortile
si inclina così tristemente verso la mia finestra?
Anche quando l'aria è ferma, l'acqua è calma, la betulla trema e sospira;

perché il mio cuore è così turbato? Teme che il nostro amore deperisca?
Non mi dà pace, né di notte né di giorno,
cerca d'esser sereno, ma non ci riesce.

Sulla nostra argentea betulla sotto la finestra
le foglie in primavera pendono da fragili steli;
sussurrano ansiosamente, tremano di paura,
che il pur lieve soffio di vento possa farle cadere.

Nello stesso modo, attaccato al filo più sottile,
un cuore trepida d'amore,
fa che le foglie non cadano per il vento,
anche un soffio d'aria, a tradimento, potrebbe farle volar via.
(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 23 maggio 1986


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Ultimo aggiornamento 5 febbraio 2016